ALICE MURI
Cronaca

Due mamme per un bebè. Laura e Cristina sul palco: "Sì, siamo una famiglia"

La coppia pesarese grazie alla Consulta ha potuto riconoscere il piccolo Kevin "Abbiamo conquistato un diritto, ma la battaglia continua per tanti altri".

di Alice Muri

"Non appena abbiamo saputo la notizia il nostro cuore si è riempito di gioia. È come se Kevin, nostro figlio, fosse rinato". A parlare dal palco del Marche Pride sono Laura e Cristina, la coppia unita civilmente e residente a Pesaro, a cui lo Stato Civile del Comune di Pesaro, tra i primi in Italia, ha riconosciuto il figlio due mamme. Sono entrambe sorde, e per raccontare la loro esperienza si sono fatte aiutare da una interprete Lis, la lingua dei segni.

Il bambino che ha da poco compiuto un anno, è nato nella nostra città ma è stato concepito in Spagna, attraverso il metodo di procreazione medicalmente assistita denominato Ropa (ricezione di ovociti della partner), che prevede la fecondazione dell’ovulo di una delle due donne e l’impianto nell’utero dell’altra. Un riconoscimento avvenuto dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 22 maggio scorso che ha stabilito che "entrambe le madri possono riconoscere il figlio nato con la procreazione assistita".

"Attendevamo questo momento da quando è nato nostro figlio – dice Laura –. Quando ho partorito purtroppo è stata riconosciuta soltanto la mia genitorialità e per questo ho visto anche Cristina, mia moglie, piangere. Anche la sua famiglia era molto dispiaciuta da questa cosa, così abbiamo deciso di intraprendere la nostra battaglia, finché non abbiamo saputo della sentenza della Corte Costituzionale. Era nostro obiettivo che fosse riconosciuta la genitorialità di due mamme e non appena abbiamo saputo della sentenza siamo state così contente che il nostro cuore sembrava scoppiare. Possiamo davvero dire - dicono le due mamme di Kevin - che il nostro bambino, quando è stato riconosciuto dallo Stato Civile del Comune di Pesaro (il 12 giugno) è nato per la seconda volta".

Ora ricordano però che la stessa battaglia viene portata avanti anche dai papà: "Credo - dice Laura - che prima o poi arriverà anche quel momento e che anche la genitorialità di due papà di un bambino sarà riconosciuta". Sul Marche Pride, a cui ieri hanno deciso di partecipare con grande orgoglio aggiungono: "È molto importante essere presenti qui - spiegano Laura e Cristina -. Questo è un modo per riconoscere la nostra identità e tutti i nostri diritti. Essere presenti con le nostre esistenze ma anche con la nostra storia è per noi molto importante. Questa non è una battaglia solo nostra - dicono Laura e Cristina mentre mostrano fiere la maglietta del loro bimbo con su scritto in inglese ’Io amo le mie due mamme’ -. Questa è una battaglia di tutti. Essere qui per noi vuol dire che esistiamo come coppia, come famiglia ma anche come persone sorde".

Laura parla poi anche dell’accoglienza della comunità pesarese non appena è arrivata nella nostra città : "Sono arrivata a Pesaro per amore di Cristina - dice -. Qui mi sono sempre trovata bene, mi sono sentita accolta e la città mi è piaciuta da subito".