E’ morto Giubartò. Visse d’arte e di moda

Giuliano Bartoloni aveva 80 anni. Lo ha ucciso un ictus. Dichiaratamente gay quando era difficilissimo ammetterlo. Nessun funerale.

Era gay. Quando era difficile dirlo e raccontarlo, soprattutto anche ai familiari. Picchiato a sangue sul lungomare di Rimini. Ma Giuliano Bartoloni, in arte Giubartò, 80 anni, era anche tanto altro. Non solo l’uomo che ha disegnato camicie, e non solo, per mezza Pesaro. Ma anche l’uomo che amava la poesia, la musica, il cinema e il teatro. Anche amante smisurato dei profumi e della pittura con la sua lunga amicizia con Naponelli. Il tutto con larghissimo anticipo sui tempi. Anche un uomo trasgressivo, irriverente e divertente. Mai volgare.

Tutto questo era Giuliano Bartoloni in arte Giubartò, morto ieri dopo che un ictus lo ha prima stordito, ed un altro, mentre era ricoverato a Galantara, lo ha definitivamente messo ko. "Non voglio funerali, non voglio manifesti, non voglio niente", ha lasciato detto ai familiari.

"Pensarlo adesso lì, muto, che non parla, mi fa star male – dice la regista Giuliana Gamba, amica da sempre –. Oggi non sono uscita di casa. L’ho conosciuto che avevo 14 anni, e lui già parlava delle poesie di Prevert e Baudelaire, del teatro e di cinema. Con lui e la Carlina feci un docu-film che venne trasmesso su Rai3 e che fece storia tanto che mi chiamò anche il direttore del Corriere della Sera dell’epoca. Un gran dolore la sua morte, non sono uscita di casa. Negli ultimi giorni l’ho chiamato diverse volte. Ma non ha mai risposto... poi ho saputo".

La vita di Giuliano Giubartò ha viaggiato soprattutto su due binari: quello dello stilista e quello di un uomo che ha girato nel mondo dello spettacolo. "Non aveva un soldo e una cliente – continua Giuliana Gamba – quando un giorno si presentò una nota signora della città per farsi un vestito. La signora in questione, durante la prova, ha iniziato ad obiettare alcune cose fino a farlo sbottare: ’lei è un aborto e mi sta rovinando il modello’ le disse...". Ha vestito con le sue camicie mezza Pesaro: andare da lui, per anni, era diventato uno status symbol. Prima bottega davanti al ristorante la Guercia in piazza, quindi in via del Fallo.

Una vita a Pesaro, ma anche alcuni anni trascorsi a Roma. Era amico da ragazzo dell’attore e regista Memè Perlini, nato a Montecchio. Quindi di Paolo Poli, di Pierluigi Pizzi, di Giorgio Gaber, di Mariangela Melato. Tutti personaggi dello spettacolo che quando arrivavano a Pesaro passavano serate in sua compagnia.

Ad un certo punto della sua vita ha avuto anche la tentazione di scrivere una commedia con la Carlina, aveva già prenotato lo Sperimentale, ma il tutto svanì nel nulla "perché lui le cose invece di semplificarle, le complicava". Giuliano Giubartò era tutto questo: il suo mare era Fosso Sejore, il suo ristorante La Maria a Novilara. Un uomo avanti fino all’ultimo giorno di lucidità.

m.g.