Pesaro, compra su eBay tuta tarocca. Multata

Griffe false sul web, giro di vite. Una studentessa nei guai, e lei attacca i finanzieri su Facebook

Militari della Finanza mostrano capi di vestiario di marche contraffatte (Ansa)

Militari della Finanza mostrano capi di vestiario di marche contraffatte (Ansa)

Pesaro, 30 novembre 2017 - Tempi duri per lo shopping sul web. Soprattutto per gli amanti delle griffe, che pensavano di aver trovato nella rete la zona franca del 'tarocco'. E un caso del genere è arrivato a Pesaro. Dove le Fiamme gialle della città di Rossini hanno convocato in caserma una studentessa 23enne, rea di aver acquistato una tuta di marca su eBay da un venditore di merce 'taroccata', scoperto e denunciato dalla Guardia di finanza di un’altra regione.

È stata la stessa giovane a raccontare quello che era successo su Facebook. Ma con rabbia e toni molto accesi. Fino ad arrivare a insulti e offese pesanti contro le stesse divise che l’avevano multata. Un post senza mezzi termini che è stato visto da più persone. "Chi violenta, ammazza, rapina, gira tranquillamente per strada, mentre io che anni fa ho acquistato una tuta su eBay devo pagare 100 euro perché il venditore è stato denunciato. Che leggi, gente e paese di m…£. "Gli ribalto la caserma" ha aggiunto, oltre al resto, riferendosi ai finanzieri. Frasi pesanti, che ora potrebbero costarle ben più di 100 euro (oltre al prezzo della tuta) di multa.    Parole che, per il codice, potrebbero integrare il reato di diffamazione aggravata visto a chi le ha dirette. Se infatti c’è qualcuno che non può fare sconti, quelli sono i militari della Finanza. E non solo ai venditori di merce contraffatta, ma anche, e sempre di più, ai compratori.    Gli acquirenti possono protestare quanto vogliono e ripetere il mantra del "non sapevo", ma invano. Col rischio poi che quella borsa o scarpe dei sogni aggiudicati con un clic del mouse a prezzo da mercato, possano costare alla fine molto caro. Molto di più di quel che avrebbero pagato nella stessa boutique. Mettere fine al 'far web' delle griffe false (quando addirittura non risultano rubate) è l’obiettivo delle Fiamme gialle.

Con tutti gli uomini e mezzi a disposizione. Passando al setaccio siti e vetrine on line di ogni tipo, dai meno navigati ai più famosi e certificati. E ogni giorno, nella rete degli inquirenti, finiscono decine di commercianti illegali. Spesso hanno la doppia attività: un negozio reale e uno virtuale. Dove espongono le loro merci, di marca, ma rigorosamente contraffatte.    E nei guai trascinano anche tutti i loro clienti. Un domino inarrestabile, inesorabile. Una volta pizzicato il venditore, a cui viene contestata l’aggravante dell’uso informatico, tocca poi a tutto il suo portafoglio clienti. Clienti procacciati sul web sparsi per tutta la Penisola. Ma rintracciati uno a uno. Da Nord a Sud, dalle Alpi alle isole. Compratori che per la legge non potevano non accorgersi che quello che stavano comprando era una palese 'patacca'.    Le Fiamme Gialle del luogo in cui si trova il cliente-trasgressore vengono delegate alla notifica della sanzione amministrativa per incauto acquisto. E davanti a loro si ripete spesso la stessa scena. «Non sapevo che fosse merce contraffatta», è la giustificazione dei multati.