Edifici pubblici e politica finanziaria L’ex Agenzia delle Entrate è un caso

Lettera aperta di Michele Felici il quale ricostruisce le vicende che hanno portato gli uffici lontani dal centro.

Edifici pubblici e politica finanziaria  L’ex Agenzia delle Entrate è un caso

Edifici pubblici e politica finanziaria L’ex Agenzia delle Entrate è un caso

Sul destino e uso di alcuni edifici pubblici, interviene con una lettera aperta Michele Felici, già dirigente del Comune di Urbino. "L’annuncio “vende“ riportato nella foto, nasce dalla cartolarizzazione avvenuta nel 2004 promossa da Giulio Tremonti ministro che trasferisce a “privati“ 396 immobili strumentali obbligando chi li occupava (trasformato in affittuari) a pagare un affitto pari all’8% del valore di cessione dell’immobile e (anche) la manutenzione straordinaria per 16 anni. In pratica si è data la possibilità al compratore di recuperare la spesa effettuata anche se, per comperare, aveva acceso (per l’intero importo) un mutuo al tasso del 3%. Trascorsi i 16 anni, il canone di locazione aumenta e quando questo viene valutato insostenibile non lo si rinnova, si lascia l’immobile trasferendo gli uffici nella lontana periferia (caso di Urbino) oppure (caso di Pesaro) lo Stato ricompra l’immobile (per 8,3 milioni di euro) anche se il prezzo non è conveniente dato che tutti i lavori di manutenzione straordinaria sono stati sostenuti dall’affittuario, cioè dallo Stato. Certamente questa diversità di trattamento mette in luce come l’entroterra viene considerato diversamente dalla costa, ma si ritiene anche che i nostri politici e amministratori abbiano agevolato questo comportamento. Se è vero, come è vero, che i privati mirano (giustamente!) al massimo profitto, in Urbino al posto di “rivendere“ uffici era più conveniente vendere attrezzature per turisti eo studenti ed ecco che il comune di Urbino con la delibera del Consiglio Comunale n. 110 del 28.11.2019 approva “la variante parziale al Prg che modifica la destinazione d’uso dell’edificio in via Bramante ex sede della Agenzia delle Entrate“ e dà la possibilità di effettuare una operazione che pesa su tutti i cittadini ed in particolare ai contribuenti del comune di Urbino che perdono la possibilità di usufruire normalmente di un servizio “obbligatorio“. Grazie ai nostri politici e amministratori il tutto era già definito, poi il covid 19 ha scombinato l’“affare“ che, ora (forse) non ha la stessa convenienza di prima e si spera che i nostri rappresentanti facciano in modo di tutelare i cittadini che meritano un poco di rispetto", conclude nella sua lettera Michele Felici. Nella sostanza, mantenere l’Agenzia delle Entrate in centro poteva essere possibile. Sarà possibile tornare indietro?