Educazione sentimentale a scuola a Pesaro, il filosofo: "Recuperare i rapporti umani"

Il docente di Urbino Paolo Ercolani e le ‘speciali’ lezioni per gli alunni delle superiori. Il filosofo anti social network ha le idee chiare

Il filoso e docente universitario Paolo Ercolani (Fotoprint)

Il filoso e docente universitario Paolo Ercolani (Fotoprint)

Pesaro, 22 settembre 2018 - Nel corso dell’inverno, in alcuni istituti superiori pesaresi, arriveranno le lezioni di ‘Educazione sentimentale’ per i ragazzi delle classi quarte e quinte. Una sorta di rieducazione alla capacità di instaurare rapporti diretti con altre persone. Il progetto è stato ideato da Paolo Ercolani, filosofo e docente all’Università di Urbino, con il consigliere regionale del Piemonte Gabriele Molinari: «Io sono in contatto con la Commissione Pari opportunità della Regione Marche e con l’assessore ai Servizi educativi di Pesaro Giuliana Ceccarelli – spiega il professor Ercolani –. In Piemonte le lezioni cominceranno da novembre per 2mila studenti, a Pesaro e nelle Marche durante l’inverno. Molte cose sono da definire ma contiamo di portare il progetto anche a Urbino e nelle altre province marchigiane».

Innanzitutto, occorre spiegare che l’educazione sentimentale è una disciplina che vuole sensibilizzare le giovani generazioni rispetto al problema prodotto da una società che con le nuove tecnologie sta inaridendo i sentimenti. «I giovani sono disabituati a come si allaccia una relazione di qualunque tipo con un’altra persona, con l’educazione sentimentale si vogliono fornire gli strumenti per recuperare la capacità di instaurare rapporti sani ed equilibrati – continua Ercolani –. Insegneremo la conoscenza critica dei nuovi media: i ragazzi li usano tantissimo ma spesso sono inconsapevoli degli effetti che questi possono provocare a livello cognitivo, affettivo e di capacità relazionale. I ragazzi di oggi fanno esperienza della propria vita al 90% attraverso l’intermediazione di una macchina: questo provoca anche effetti negativi o pericolosi e noi vogliamo evitare che questi effetti causino danni».

L’educazione sentimentale, o rieducazione al senso di umanità nei rapporti potrebbe essere quindi un mezzo per prevenire il bullismo tra studenti, la violenza di genere, la prevaricazione di vario tipo nelle generazioni più giovani e quindi, in futuro, tra gli adulti. I giovani devo comprendere che le modalità che smartphone e social network offrono per avere contatti con le altre persone sono limitati e i rapporti diretti e reali sono più complessi. «Chi ha a che fare con le macchine, vuole che tutto sia veloce, superficiale, sempre a disposizione, dimenticando che l’essere umano funziona in altro modo. I ragazzi spesso dialogano e agiscono con le modalità della macchina, non dell’essere umano», continua Ercolani che ha dovuto fare i conti anche con le critiche feroci di alcune femministe che non hanno accettato alcune sue frasi come quelle sul corteggiamento, prerogativa dei ragazzi, e sulle risposte giuste, che spettano alle ragazze: «Mi è dispiaciuto molto perché è stato un grande equivoco: è insorta una parte delle femministe e la comunità Lgbt perché pensano che noi vogliamo insegnare solo i rapporti eterosessuali, ma non è così. L’educazione sentimentale va all’origine: vuole semplicemente rialfabetizzare rispetto a come si allacciano le relazioni, secondo le inclinazioni di ciascuno», conclude Ercolani.