Egidio Fabbri, storico commerciante di Pesaro trovato morto agli Orti Giuli

Molto noto per la rivendita di tessuti in via Belvedere, era spesso era in prima linea contro il degrado in centro

I soccorsi agli Orti Giuli. Nel riquadro, un'immagine di Egidio Fabbri

I soccorsi agli Orti Giuli. Nel riquadro, un'immagine di Egidio Fabbri

Pesaro, 25 settembre 2020 - Egidio Fabbri, classe 1930, storico commerciante pesarese di tessuti, è stato trovato morto ieri mattina nel vialetto all’interno degli Orti Giuli, quello vicino all’arco di Porta Rimini. Erano le 8,30 circa. A dare l’allarme, un parente, probabilmente un nipote, che si è accorto che qualcosa di grave era successo al nonno. L’uomo era senza vita. L’arrivo dell’ambulanza è stato vano. L’uomo abitava con la figlia nei pressi, a pochi metri, al civico 34 di via Belvedere. Si è allontanato da casa poco dopo le 7. Il nipote l’ha visto perchè in contemporanea stava portando a spasso il cane. E pare che lo stesso 90enne poco prima di morire abbia allertato col telefono il 118, che a sua volta ha poi chiamato la Volante.

La pattuglia si è recata sul posto subito. L’uomo, nonostante l’età avanzata, non risulta avesse problemi di salute. Aveva solo subìto un intervento a un occhio, di recente. Ha deciso di morire, usando una pistola che deteneva legalmente. Aveva in casa altre armi, in quanto è sempre stato un appassionato di tiro e frequentava il poligono. Non ha lasciato biglietti.

Fabbri, anche se negli ultimi anni usciva di rado, era persona conosciuta in città. Prima di tutto perché titolare della storica vendita di tessuti, che ha avuto sede sempre nella stessa via Belvedere dove una volta, prima della guerra, c’era addirittura la filanda di famiglia. Poi perché come abitante del centro si era speso più volte per cercare di frenare il degrado che in quella zona era evidente: soprattutto ai danni delle mura roveresche e a quelle che delimitano l’area dell’ex manicomio San Benedetto, per non parlare degli stessi Orti Giuli, da anni in stato di abbandono, "anche per la gente – diceva Fabbri – che li frequentava la sera, andandoci a dormire". Le finestre di casa sua davano su via della Liberazione. E più volte aveva chiamato questa redazione segnalandoci i problemi della zona e per sollecitare l’intervento del Comune. "Una persona squisita e corretta", dice di lui Luciano Trebbi, che lo conosceva bene. Fabbri era sempre stato puntuale, e assiduo, nel cercare di difendere un angolo di città che era la sua vita e la sua storia. E proprio in uno di quegli angoli, all’ombra, ieri mattina ha deciso di lasciarsi andare.