Elezioni, i nomi del Pd: derby Biancani-Vimini Centrodestra: ipotesi blindatura per Carloni

Ieri la direzione provinciale Dem, oggi la rosa dei papabili: tra i nomi Morani, Vitri, Pieri (proposto da Ceriscioli), Pedinelli, Piccini e Fulvi

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Andrea Biancani contro Daniele Vimini è da mesi annunciato come il duello interno al Pd per le Comunali del 2024. Tutto ancora lontanissimo. E invece ieri sera i nomi del consigliere regionale e del vicesindaco sono diventati di strettissima attualità, in una sorta di derby anticipato, durante la direzione provinciale del partito che ha avuto il compito (portato a termine a tarda ora) di compilare la rosa dei nomi da proporre al commissario regionale Alberto Losacco in vista delle candidature alle Politiche. Va chiarito subito che si tratta di un primo passo, perché poi la decisione definitiva sarà presa a Roma.

Ma intanto si è avuta un’importante scrematura.

Oggi conosceremo la rosa definitiva, ma intanto ieri, durante la riunione on line, sul tavolo sono finite ipotesi scontate e prevedibili, alternate ad altre di cui finora non si era parlato: tutte emerse dalle consultazioni nei circoli. Detto di Biancani e Vimini, di scontata c’è Alessia Morani, reduce da due mandati parlamentari e in lizza per un posto blindato al proporzionale della Camera o del Senato. Ma è proprio sulla blindatura, cioè sulla pretesa di un posto sicuro, che dal partito emerge un crescendo di mugugni. Poi c’è Micaela Vitri, la grande sorpresa delle ultime elezioni regionali, nelle quali ha portato a casa oltre cinquemila preferenze.

Tra le novità c’è Luca Pieri, presidente di Aspes, il cui identikit era emerso ieri in mattinata ed è stato poi tra quelli effettivamente tirati fuori durante la direzione: a fare il suo nome è stato l’ex governatore Luca Ceriscioli. Un tema importante era legato alla rappresentatività dell’entroterra: tra le proposte avanzate ci sono Margherita Pedinelli, ex sindaco di San Costanzo, e Alessandro Piccini, sindaco di Cantiano, mentre l’opzione Mauro Dini, primo cittadino di Lunano, è stata scartata perché lui stesso si è sfilato.

Nella lista dei papabili, infine, non poteva mancare Rosetta Fulvi, visto il suo ruolo di commissario provinciale del partito.

In tutto questo, bisogna sempre tenere conto di una cosa: gli eletti saranno pochi, i posti sicuri sono pochissimi.

Sul fronte del centrodestra, resta fortissima la candidatura del vicepredidene della Regione Mirco Carloni, dato addirittura in lizza per un posto da capolista nel proporzionale (uno di quelli sicuri, appunto), mentre emerge la pista che porta a Maurizio Gambini, sindaco di Urbino, per il collegio uninominale della provincia. Gambini dalla sua non ha i problemi di Ricci e degli altri sindaci di città con oltre 20mila abitanti. Lui potrebbe candidarsi senza dimettersi e potrebbe restare in sella anche in caso di elezione. Se nel riparto regionale dei collegi quello della nostra provincia dovesse essere riservato dal centrodestra a Forza Italia, lui sarebbe in pole.

Roberto Fiaccarini