Epoca leggendaria, ma con la voce di Giorgio Giommi

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Gentile e ottimo Bailetti, voce risorgente dai prati verdi addirittura della fanciullezza, metto subito un punto fermo sulla sua lettera a penna come ci si aspetta da uno come lei per dirle che se a Pesaro c’è stato un basket "parlante" allora è stato per la voce stentorea, strascicata quando ci voleva, chiaramente intendibile di Giorgio Giommi. Se lascio perdere la preistoria in cui in viale dei Partigiani scendevo in campo come giocatore al suono di "Lisbona antica" o di "Winchester Cathedral", arrivo agli anni Ottanta del 1900 e vado diritto fino ad oggi trovando solo Giorgio. Che non era solo una voce, ma era "la" voce" di quella storia che accadeva sotto i nostri occhi. Non vado più al Palasport da anni, so che da qualche stagione lui non è più al suo posto di "annunciazione", in compenso ci incontriamo per strada nel corso delle sue lunghe passeggiate. Non so dirle perché non sia più lui ad annunciare "Signore e signori benvenuti al Palasport di Pesaro...", certo è che non riesco a farmi tornare alla mente anni epici e leggendari se non mi figurassi sullo sfondo la voce di Giorgio. A me piace ricordarlo così, se le cose sono cambiate bisogna chiederlo altrove, d’altronde quarant’anni di annunci sono già una enciclopedia di cui andare fieri per sempre.