Erika Marcato, ex 'Olgettina' a processo a Pesaro per estorsione

La bella 32enne è accusata di aver cercato di spillare denaro con l’inganno

Erika Marcato, ex olgettina e modella di Playboy

Erika Marcato, ex olgettina e modella di Playboy

Pesaro, 14 luglio 2019 - Lei si chiama Erika Marcato, padovana, 32 anni, sicuramente bella, decisamente scaltra. E’ stata rinviata a giudizio nei giorni scorsi dal gup di Pesaro (processo il 10 ottobre prossimo) per estorsione e tentata estorsione insieme ad altri tre complici, sempre padovani. Il quartetto si era messo insieme per vendere porta a porta oggetti per la casa. Chi si presentava per prima era la giovane donna, che non passava certo inosservata, nota per esser stata dieci anni fa nel club delle olgettine di Berlusconi e su Playboy. Nel 2016 era entrata in almeno 9 o 10 abitazioni di Pesaro. Chiedeva di poter far vedere dei cataloghi con prodotti quali elettrodomestici, casalinghi, materassi, della ditta Sistemi per arredare.

Ad ascoltarla erano quasi sempre degli anziani, i quali però non volevano comprare proprio niente. Ma commettevano un errore. Erika Marcato li convinceva a firmare un foglio, che in realtà era un contratto d’acquisto, dicendo che era solo un modo per attestare il suo passaggio in quella casa, e dunque senza alcun impegno. Quella firma era necessaria, diceva la ragazza, per ottenere il suo compenso. La gente, di fronte al sorriso della bella giovane e alla storiella che altrimenti non sarebbe stata pagata, accettavano di vergare il foglio senza nemmeno leggerlo. Passati 15 giorni, cioè scaduto il termine per il diritto al recesso, ecco che si presentava a quella casa un socio della Marcato, ossia Amedeo Gagliardi, anche lui padovano, già noto alla giustizia. E lui spiega alla famiglia che quella firma fatta alla ragazza era un contratto d’acquisto di prodotti per un costo di almeno 2.800 euro. In alcuni casi, erano firme che obbligavano a comprare oggetti per 13.664 euro. Al rifiuto, Gagliardi preannunciava con toni duri una causa di risarcimento.

L’inchiesta partì a Pesaro perché in un’occasione, Gagliardi si trovò di fronte il marito della donna che aveva firmato inconsapevolmente quindici giorni prima il contratto capestro. Scaturì una lite, con fuga del venditore dopo aver dato una spinta alla donna. Rintracciato dalla squadra mobile, Gagliardi disse di essere nel giusto e di aver preteso il rispetto del contratto. Ma controllando proprio questo, riga per riga, e rintracciando tutti coloro che avevano firmato quei fogli, gli inquirenti si sono resi conto subito di avere di fronte degli estorsori che solo a Pesaro avevano incassato in pochi mesi oltre 10mila euro. Il pm Giovanni Narbone, dopo aver ottenuto il sequestro dai conti correnti degli indagati di almeno 12mila euro perché considerati oggetto del reato, ha chiesto e ottenuto per loro il rinvio a giudizio, a partire da Erika Marcato, l’ex ‘olgettina’ a cui era impossibile negare una firma. La quale, in un’intercettazione telefonica, dimostra di esser stata ben conscia di quello che stava facendo. Chiede infatti ai complici se è il caso di entrare in una casa vicina alla caserma dei carabinieri. La risposta immediata via telefono non ammette tentennamenti: «No, gira al largo». E lei obbedisce, sapendo bene perché.