Eroi nel disastro. Quella donna salvata: "La raggiunsi a nuoto e la portai in spalla"

William Ferri ricorda il miracolo di un anno fa a Cantiano "Poi per due mesi mi svegliavo con l’incubo di dovermi tuffare".

Eroi nel disastro. Quella donna salvata: "La raggiunsi a nuoto e la portai in spalla"
Eroi nel disastro. Quella donna salvata: "La raggiunsi a nuoto e la portai in spalla"

"Quei momenti non si scorderanno mai: nei primi due mesi alla notte mi svegliavo con l’incubo di dovermi buttare nella fiumana rimanendo ferito. Ora va un po’ meglio ma quando piove rivivo il terrore di quella notte". Parole di William Ferri che visse, suo malgrado, il dramma dell’alluvione. Se a Cantiano, uno dei paesi più colpiti dalla tempesta d’acqua non ci sono state vittime lo si deve anche all’altruismo dei suoi abitanti. Tra questi, appunto, William Ferri, piobbichese di origine, ma residente a Cantiano, 55 anni, nella serata di quel giovedì 15 settembre di un anno fa, in mezzo all’alluvione, era stato capace di raggiungere a nuoto, rischiando la propria vita, una donna aggrappata ad un albero, caricarla sulle spalle e portarla in salvo prima che venisse sommersa dalla piena. "Preoccupato, mi ero affacciato dal terrazzo – racconta – per vedere il disastro della fiumana, stessa cosa aveva fatto una vicina di casa, quando abbiamo sentito delle forti richieste d’aiuto, era la voce di una donna, abbiamo guardato in lontananza e a circa 20 metri di distanza aggrappata ai rami di un albero di castagno alto sei metri c’era una signora con l’acqua che ormai le copriva le spalle. Ho visto scorrere tra i detriti un tubo di plastica verde – continua Ferri rivivendo quei drammatici momenti – quelli che servono per innaffiare gli orti, l’ho afferrato, un capo l’ho legato con un nodo attorno al mio corpo e l’altro capo l’ho consegnato a mio figlio e dal terrazzo ormai coperto mi sono buttato in acqua, ho nuotato per un po’ di metri ma non sono riuscito ad arrivare dalla signora, la corrente mi trascinava via, sono ritornato indietro fino al terrazzo della vicina di casa, ho ripreso fiato e mi sono tuffato di nuovo in acqua e con tutta la forza che avevo in corpo ho nuotato contro corrente fino a raggiunge l’albero, sono riuscito ad aggrapparmi ad un ramo, ho caricato la signora in spalle perché si muoveva con difficoltà: aveva le gambe bloccate dai pantaloni e sempre nuotando sono riuscito a portarla a casa mia, il secondo tentativo era andato a buon fine".

Nel dramma dell’alluvione la famiglia Ferri subì dei danni per migliaia di euro: signor Ferri, un anno dopo ha avuto dei risarcimenti? "Si, circa la metà del danno, ma c’è la promessa delle istituzioni di risarcirci ancora".

Amedeo Pisciolini