"Quella mostra è costata troppo, quasi 200mila euro, e non abbiamo abbiamo ricevuto un adeguato rendiconto. Presentiamo un esposto alla Corte dei Conti". È quanto hanno deciso i consiglieri di minoranza di Urbino dopo aver presentato tre interrogazioni in Consiglio "le cui risposte non ci sono sembrate convincenti", ha sottolineato Maria Francesca Crespini, di Futura. Al centro delle polemiche c’è la mostra ’Raphael Urbinas’ inaugurata da Vittorio Sgarbi il 28 marzo scorso. "Come consiglieri di minoranza abbiamo presentato l’esposto perché, conti alla mano, abbiamo avuto delle perplessità – sottolinea Crespini –. Non abbiamo ricevuto un rendiconto dettagliato e, alle nostre richieste di chiarimento, ci hanno sempre snobbato senza prestare ascolto a ciò che dicevamo. Anzi, ci hanno detto che le nostre rimostranze danneggiano l’immagine di Urbino".
La mostra è stata acquistata da Haltadefinizione srl dall’Ente Morale Legato Albani per 91.500 euro. Il Legato ha pagato anche l’allestimento delle sale espositive spendendo circa 15 mila euro e altri 1.136 euro per i volontari dell’Auser in qualità di custodi per l’apertura della mostra nel mese di Aprile.
"Dopo neanche tre mesi dall’inaugurazione – si legge nell’esposto presentato dai consiglieri –, il Legato ha informato il Comune di Urbino di non riuscire a gestire questa mostra e perciò l’ha ceduta gratuitamente al Comune, il quale a sua volta, con delibera di giunta n.143 del 17/07/2024 ha passato la concessione alla propria partecipata Urbino Servizi, con un contributo per la gestione di 73mila euro all’anno".
I consiglieri chiedono alla Corte dei Conti di indagare sugli eventuali profili di illegittimità degli atti amministrativi o eventuali ipotesi di responsabilità erariale degli amministratori, in particolare accertando se si sia verificato un danno erariale, "dal momento che le cifre pagate per le opere esposte nella mostra ’Raphael Urbinas’ sono all’incirca dieci volte più alte della media dei prezzi di altre ditte specializzate in questo tipo di stampa – si legge nell’esposto – e, dagli atti acquisiti, non risulta essere stato richiesto alcun altro preventivo ad altre ditte del settore". I consiglieri chiedono alla Corte dei Conti di verificare se tutte le attività siano legittime dal punto di vista della normativa contabile, dal momento che il Legato Albani ha inserito il pagamento delle quattro fatture di Haltadefinizione srl per la mostra sotto la voce "spese per arredi e attrezzature ufficio e sale Collegio", se le specifiche indicate da Haltadefinizione srl nel preventivo presentato al Comune corrispondano all’effettivo lavoro realizzato e pagato dal Legato Albani e se il Comune e Haltadefinizione s.r.l. abbiano richiesto consulenze storico-tecnico e artistiche per tale iniziativa, in considerazione degli elevati costi pagati.
Antonella Marchionni