
Giorgio Tornati all’attacco di Ricci con una lettera pubblicata sul suo blog "Tra una pedalata e l’altra, perché non si mette a disposizione della Commissione?" .
Un j’accuse politico, ma anche morale nei confronti di Matteo Ricci. E la miccia è Affidopoli. Giorgio Tornati, ex sindaco di Pesaro dal 1978 al 1987 ed ex senatore eletto nelle file del partito comunista, dà fuoco alle polveri nei confronti dell’attuale candidato alla presidenza della Regione Marche. Lo fa con una ‘lettera aperta’ pubblicata sul proprio blog nella quale non usa mezze parole e non rischia di essere frainteso: "se non sai dove vai – scrive-, almeno sappi da dove vieni".
In un documento che è insieme biografia intellettuale e atto d’accusa, Tornati non si limita a una disamina nostalgica della storia del Pci, ma costruisce una critica precisa e puntuale contro il silenzio del Pd davanti alla vicenda politico-amministrativa di Affidopoli. Vicenda su cui indaga la magistratura con le ipotesi di concorso in corruzione e falso e che riguarda presunti atti discutibili durante il suo mandato da sindaco di Ricci. In particolare, Giorgio Tornati critica la scelta di Ricci di non volersi presentare dinanzi alla Commissione consiliare Controllo atti che il mese scorso ha presentato la propria relazione in un consiglio comunale ‘quasi’ monotematico.
"Ritorno sulla vicenda in cui è coinvolto politicamente l’on. Matteo Ricci, già sindaco di Pesaro – scrive Tornati -. Durante questo suo incarico sono maturati ‘strani’ atti amministrativi ora oggetto di indagini della magistratura in conseguenza dei quali un organo comunale democratico operante sul tema della trasparenza ritiene di doverlo ascoltare per sentire la sua versione sull’accaduto. L’onorevole evita di comparire asserendo che lui ha già detto tutto quello che doveva dire in dichiarazioni rese alla stampa locale. Tesi quanto mai bizzarra con cui si mortifica il consiglio comunale di cui la commissione rappresenta un’articolazione. Il presidente del consiglio tace, il sindaco tace, il Pd tace. Nel frattempo, l’onorevole dice di mettere generosamente a disposizione i suoi alti servigi per l’incarico alla presidenza della giunta regionale. Questa ‘manfrina’ ricorda un maneggione che sapendo dove voleva arrivare si diceva sempre pronto a sacrificarsi per render onore al proprio partito. Ma perché in attesa che si verifichi l’evento epocale l’onorevole, tra una biciclettata e una mangiata, non si mette a disposizione più modestamente della commissione sulla trasparenza? Dove sono i grandi innovatori del Pd giunti in silenzio alla direzione di questo partito? Addirittura, lo candidano per ‘mettere ordine in regione’ che sotto la sua illuminata saggezza le Marche raggiungeranno il record di prima regione europea in fatto di qualità della vita".
"A questo punto – conclude Tornati – mi ritiro in punta di piedi perché sono consapevole che le mie competenze sono improprie per analizzare queste affermazioni. Servono altre competenze, per esempio psichiatriche ed anche di scienze geografiche: Pesaro nazionale, Marche europee! Mi ricorda il Mago Forrest della Gialappa Show!".