Fai Luoghi del cuore 2019, nelle Marche vince l'abbazia di San Michele / FOTO

L'edificio medievale si è classificato ottavo in Italia. Altri cinque gioielli nella lista dei patrimoni da salvare

L'interno dell'abbazia nella sue veste duecentesca

L'interno dell'abbazia nella sue veste duecentesca

Pesaro, 6 febbraio 2019 - È l'abbazia di San Michele Arcangelo di Lamoli di Borgo Pace l’ottavo luogo del cuore più amato nel nostro Paese che, con quasi 25 mila voti, se ne chiede il salvataggio. Con questo ottavo posto assegnato alla suggestiva abbazia medioevale, si è conclusa la nona edizione de I Luoghi del cuore, il censimento promosso dal Fai – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo che ha visto 2.227.847 voti, oltre 37.200 luoghi oggetto di segnalazione e 6.412 Comuni coinvolti (l’80,6% dei Comuni italiani). Nel 2003, in occasione della prima edizione, i voti raccolti furono 24.200; oggi, a distanza di sedici anni e con oltre il 9.100 % di voti in più.

E’ toscano l'oro che, con 114.670 voti, premia Monte Pisano di Calci e Vicopisano (Pisa), più di 1200 ettari andati in fumo nel rogo, probabilmente doloso, dello scorso 24 settembre. Palermitano l’argento che, con 83.138 voti, va al fiume Oreto di Palermo, importante bene naturalistico che scorre nel capoluogo della Sicilia e in cui si riversano numerosi scarichi fognari trasformandolo in una discarica abusiva. Bolognese, infine, il bronzo che, con 75.740 voti, mira a tutelare l’antico stabilimento delle terme di Porretta.

Ben sei le località marchigiane (FOTO) divenute luoghi del cuore da Salvare. Oltre all'abbazia di San Michele Arcangelo, ci sono, a pari merito, al 72esimo posto la chiesa di San Liberato a Montegiorgio (Fermo) e l'oratorio dei Beati Becchetti «L'albero della vita» a Fabriano (entrambi con 5.598 voti); al 91esimo, la chiesa di Sant'Angelo Magno ad Ascoli Piceno (4.724); al 135esimo, l'acquedotto pontificio di Loreto a Recanati (3.404) e al 199esimo, il Parco archeologico di Forum Sempronii a Fossombrone (2.258).

Costruita tra il IX e il X secolo dai monaci benedettini, l’ abbazia di San Michele Arcangelo, di cui oggi vediamo la veste duecentesca, si trova alle pendici dell’Appennino umbro-marchigiano, presso il crinale di confine tra Marche, Umbria e Toscana. Di imponenti dimensioni, il complesso comprende il monastero, la foresteria e la chiesa, che conserva un ciclo di affreschi databile al XV secolo oltre a una piccola raccolta di arte sacra e manoscritti esposta nella cripta.

Proprietà della Curia, l’abbazia è accessibile e ben conservata, ma un’abbondante nevicata nel 2012 ne ha indebolito la copertura. Per il sindaco di Borgo Pace, Romina Pierantoni che sottolinea l'impegno del Comitato per la valorizzazione dell'Abbazia benedettina, "questo è un grande riconoscimento anche per l'attaccamento e il senso di appartenenza della nostra comunità. È un bene che ha bisogno di essere restaurato speriamo che questo riconoscimento sia l'inizio di un percorso per riportarlo allo splendore originario".