Pesaro, falsari aprono conto in banca. Scoperti grazie al ‘dialetto’

La donna: "Sono di Genova", ma parlava napoletano

Il pronto intervento della polizia ha permesso di bloccare la coppia di falsari e di risalire al loro modus operandi. La donna aveva già messo a segno lo stesso trucco in altre città

Il pronto intervento della polizia ha permesso di bloccare la coppia di falsari e di risalire al loro modus operandi. La donna aveva già messo a segno lo stesso trucco in altre città

Pesaro, 19 maggio 2018 - La tecnica è sempre quella: semplice e micidiale. Si entra in banca, si chiede di aprire un conto corrente, presentando un documento di identità e come primo atto si versa un assegno su quel conto. Preferibilmente di qualche migliaio di euro. Poi si ottiene la tessera bancomat. A quel punto, si saluta il gentile cassiere e si va al primo sportello automatico per ritirare dei soldi. Una coppia campana si è presentata giorni fa ad una banca del centro di Pesaro ed ha fatto tutto questo, presentando documenti falsi e assegni altrettanto farlocchi.

I due (ma era la donna a recitare la parte a soggetto) pensavano di andare sul velluto, ma hanno sottovalutato un particolare: il dialetto. Infatti la ragazza si è presentata come originaria di Genova e da qualche tempo trasferitasi a Pesaro. Il problema, che stonava col racconto, è che aveva un inconfondibile accento napoletano. Al funzionario di banca, il dettaglio non è sfuggito e con una scusa si è assentato.

In realtà ha chiamato il 113 per segnalare la presenza della donna dando nome e cognome. Da un rapido controllo, i poliziotti della squadra mobile hanno capito che si trattava di una truffa e si sono precipitati alla banca. Dove, all’esterno, hanno visto subito il «palo» mentre all’interno stava ancora aspettando la complice convinta, fino a quel momento, di poter mettere a segno il colpo di prelevare denaro dietro assegno falso. Infatti la banca non sa subito se quel titolo è regolare oppure no. Ci vogliono sempre alcuni giorni. Nel frattempo però rende disponibile ai nuovi clienti una linea di credito da cui possono attingere. Ed è quello che la coppia campana, di cui non si conosce ancora il nome, pensava di mettere a segno. Non è andata così. I due ora sono in carcere per la falsa documentazione presentata. La donna risulta avere un curriculum specifico per i titoli falsi.

ro.da.