Pesaro, "Chiedono falsi tamponi positivi per avere il Green pass"

Il farmacista Claudio Mari: "Oltre cento persone ci hanno provato, ho detto no. Parliamo di gente che non si vaccina per paura, quasi tutti over 50. Ora aspirano ad avere il certificato verde dei guariti"

Il dottor Claudio Mari titolare della farmacia San Salvatore in Largo Aldo Moro

Il dottor Claudio Mari titolare della farmacia San Salvatore in Largo Aldo Moro

Pesaro, 25 gennaio 2022 - "Ci provano tutti i giorni , in tanti. Vogliono il tampone con esito positivo, anche se sono negativi. Così otterrebbero il green pass. Io rispondo gentilmente di no, ma se poi qualcuno pretende quel responso, lo accompagno direttamente fuori". Claudio Mari, della farmacia San Salvfatore, tra le più note della città, è in stato d’assedio da circa sei mesi da tutti coloro che hanno bisogno di fare il tampone ogni due giorni.

Green pass Pesaro, il ristorante con le leggi fai da te: "Qui non si controlla" - Covid a scuola e quarantena, la giungla delle regole nelle Marche. Domande e risposte - "I miei figli hanno fatto già tre quarantene. Sotto i sei anni i tamponi non hanno senso" Mari ora svela ciò che gli sta succedendo: "Le inchieste che ci sono in alcune parti d’Italia sui falsi tamponi non mi sorprendono perché qui a Pesaro è la stessa cosa. Io credo di aver ricevuto non meno di 100 richieste di tamponi truffa, cioè di dare responsi falsi positivi. In questo modo, si potrebbe ottenere il green pass guariti senza problemi e lo si potrebbe utilizzare per ogni tipo di esigenza. Me lo chiedono soprattutto gli over 50, cioè la fascia d’età che ha l’obbligo vaccinale per lavorare al pari delle categorie particolari come quelle di scuola e sanità. Moltissimi di quella fascia, che hanno deciso di non vaccinarsi, li vedo sempre qui e oggettivamente sono esausti, sconfortati e stanchi di spendere tanti soldi per fare i tamponi a ripetizione pur di non vaccinarsi. Ecco, alcuni di questi hanno cominciato a chiedere di avere un tampone positivo e io ho risposto che non dovevano nemmeno pensarlo. Ma evidentemente il tentativo, la richiesta, sembra essere un automatismo nei loro gruppi e quindi azzardano".

"Ma qui continua Mari – è successo anche il contrario. Quando esce il responso per un positivo vero, l’interessato festeggia. Sì, è contento perché pensa di avere il via libera col green pass. Non sembra interessargli minimamente la portata della malattia, come se fosse l’ultimo dei dettagli. Io gli comunico la positività e lui mi ringrazia sollevato. Significa che la situazione sta degenerando, almeno nella mente delle persone. Comunque, il flusso di persone che intendono fare il tampone ogni due giorni perché no vax è molto diminuito. Direi che mediamente il lunedì abbiamo un centinaio di utenti che vengono lungo la giornata e di questi, il 15 per cento, risulta positivo. Fino ad ottobre, il tasso di positività era molto inferiore. Ora è alto e questo riguarda anche i vaccinati. Presto le file per i tamponi diminuiranno e di pari passo quindi le richieste di fornire falsi positivi. Posso dire per esperienza di trovarmi di fronte a persone normali, non delinquenti, ma solo stanche di fare tamponi per andare a lavorare visto che non vogliono vaccinarsi. Il loro è un timore piuttosto che convincimento no vax. Direi che di quest’ultimi, ne vedo tutto sommato pochi. E spero di vederne sempre meno quanto prima. Perché non se ne può più dei tamponi e quindi io sarei felice di azzerarli anche se la gente ci vede solo l’aspetto economico per noi. Ma in realtà è uno stress indicibile che sopportiamo tutti da molti mesi e che aveva alterato il nostro ritmo di vita. Adesso stiamo andando verso la normalità, anche se non ci siamo ancora".