
Si intitola ‘Fanciulli in gioco. Quale attività acquatica per l’infanzia?’ il nuovo libro scritto da Giuseppe e Fabio Bovi (152 pagine, Calzetti e Mariucci editori),istruttori di nuoto dalla lunga esperienza, che propongono di mettere ben al centro dell’attività sportiva in piscina il bambino e le sue aspettative, ovviamente prevalentemente ludiche. Per la verità, l’attività di Giuseppe Bovi è ben più che lunga: ex colonna della facoltà urbinate di Scienze Motorie, cinquanta anni di insegnamento alle spalle. "Dopo aver studiato scienze motorie – spiega – ho fatto anche pedagogia, e lì ho iniziato ad approfondire il rapporto tra sport, in particolare il nuoto, e i bambini. All’inizio fui anche criticato per i miei metodi, ma avevo dentro questa passione, mi piaceva e mi attirava. Posso dire che in un certo senso i bambini stessi sono stati i miei maestri. In tanti anni di insegnamento, alcuni ormai sono già in pensione. Però gradualmente, scrivendo libri e spiegando in giro per l’Italia le mie ricerche, in molti hanno capito la validità di un approccio ludico e non ‘adultocentrico’ nell’insegnamento del nuoto ai bambini". Nonostante siano passati decenni dal primo libro di Bovi, e nel frattempo anche il figlio Fabio sia divenuto a sua volta insegnante, a bordo piscina però non tutti ragionano come lui: "Oggi come allora, da molte parti ci si butta subito sull’agonismo e sul porre obiettivi e traguardi che non possono essere tarati sul singolo fanciullo. Però devo dire che dagli anni ’60 le cose sono molto cambiate, forse un po’ anche grazie alla mia attività. Ancora mi chiamano per tenere corsi d’aggiornamento".
gv