Fano-Grosseto, l’armadio della vergogna Anas dimentica per 20 anni di avere il progetto

E’ il lavoro realizzato da un’equipe tecnica di prim’ordine nel 2003 coordinata dalla Provincia. Baldelli: "Ora riapriamo quei cassetti"

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di Roberto Damiani

Al secondo piano della Provincia in via Gramsci, nell’edificio storico, c’è un armadio stile impero con 230 faldoni. E’ chiuso a chiave dal 2003, cioè da 19 anni fa. C’è della polvere, ma le scritte sono intatte: "Sgc E78 Grosseto-Fano, tronco Selci Lama-Santo Stefano di Gaifa, lotti 5-6-7-8-9-10". Ieri lo abbiamo aperto. Contiene il progetto Definitivo della strada dei Due Mari, lato Marche, a 4 corsie, lungo 33 chilometri. Di questi, il 55,71 per cento corre su terreno all’aperto, il 33,91 per cento in galleria e il 10,21 per cento in viadotto. La parcella pagata ai progettisti di allora era stata di un milione e 200mila euro. Un lavoro superlativo che il ministero dell’Ambiente approvò nel 2011 col rilascio dell’autorizzazione di impatto ambientale. Da quel momento, si doveva fare il bando d’appalto e partire con i lavori. Il progetto esecutivo avrebbe dovuto eseguirlo la ditta vincente sulla base del progetto Definitivo della Provincia. Non si fece niente. E oggi sappiamo perché. Il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici ha scritto nel gennaio 2022: "La strada Quadrilatero ha drenato il volume di traffico originariamente previsto sulla E78, ridimensionando l’esigenza di realizzare il completamento dell’itinerario con una viabilità a quattro corsie". In pratica, la scelta del presidente di allora Spacca di puntare sulla Quadrilatero che passa nel Fabrianese, ha fatto affondare la Fano-Grosseto. Poi a marzo 2022 c’è stato il colpo di scena: che Anas chiede di progettare a due corsie quei 33 chilometri mancanti passando sempre sulla 73 bis, mentre il Consiglio superiore ai lavori Pubblici dice no, ordinando di progettare a due corsie, raddoppiabili a 4, su un tracciato nuovo che ricalchi il progetto Definitivo del 2003. Lo ha detto l’assessore alle infrastrutture Francesco Baldelli, ma nella bozza del Consiglio Superiore ai lavori pubblici questa scelta non c’è. Si parla di progettare il raddoppio del tunnel della Guinza con la messa a disposizione di 400 milioni di euro per realizzare l’opera con il raccordo con Mercatello sul Metauro. Eppure è stato dato per scontato dall’assessore che si vada a realizzare l’alternativa 1 proposta ad Anas, ossia una strada da Santo Stefano di Gaifa a Mercatello a "due corsie tipo “C1”, con parametri plano-altimetrici propri di una categoria “B” (intervallo di velocità di progetto di 70 - 120 kmh), per un eventuale futuro raddoppio. L’ipotesi così come concepita dà quindi continuità alla E78 con un tracciato totalmente in variante rispetto all’esistente con una futura strada di categoria B. È prevista la realizzazione di 7 intersezioni a rotatoria".

Ma Anas non vuole questa soluzione. Per la regione Marche non è così. Dice l’assessore Baldelli raggiunto ieri al telefono: "In conferenza stampa non abbiamo portato tutti i verbali, ma il Consiglio Superiore dei lavori pubblici ha condiviso l’Alternativa 1 dicendo ad Anas di progettare la strada con quelle caratteristiche. Lo ha messo nero su bianco. E il Consiglio è una emanazione del Ministero per cui c’è il via libera, grazie al nostro studio sul traffico che ha dimostrato, meglio di Anas, che avremo 26mila mezzi al giorno per senso di marcia e non 6mila come scritto da Anas. Quindi, abbiamo detto il vero: la strada dei Due Mari sarà a 4 corsie, sulla base del progetto della Provincia chiuso in quell’armadio da quasi 20 anni. Riapriremo quei faldoni per usarli". Il costo ipotizzato per i 33 chilometri è di 536.313.674,79 euro. Ottimistico. Nel 2003 si prevedeva di spendere 592 milioni di euro.