Sei messe, tre monsignori a celebrarle (tra cui il vescovo di Fano), 14 ore di adorazione alla Madonna e una giornata intera piena zeppa di attività per famiglie e bambini nella retrostante Pineta di Ponte Metauro e nell’oratorio, recentemente dedicato allo storico parroco don Gualfardo. Così Fano è tornata a celebrare la sua lunga Pasqua, quella che arriva fino al martedì, dedicato alla venerazione nel Santuario di Madonna Ponte. Dopo il Covid che l’aveva bloccata al termine di un quinquennio in cui era andata un po’ in declino, grande successo ieri per la tradizionale Festa di Nostra Signora del Ponte Metauro.
Da mattina a sera c’è stato un via vai di gente al piccolo Santuario che conserva la Madonnina benedetta da Giovanni Paolo II e grazie alla quale si narra che la città di Rimini, nel medioevo, si salvò dalla Peste. Ma è stato nel pomeriggio che la Pineta, dove il gruppo di rievocazione storica La Pandolfaccia ha organizzato tutta una serie di attività di animazione, ha fatto il pienone, con quasi 300 persone ad ammirare giocolieri, maghi, sbandieratori ed arcieri armati. "La festa della Madonna del Ponte ha avuto sempre un’importanza storica per la città di Fano - ricorda l’assessore Etienn Lucarelli, che con il parroco monsignor Antonio Interguglielmi vuol far crescere l’evento - e vogliamo tramandarne la storia, a partire dal pellegrinaggio da Rimini di Carlo Malatesti grazie al quale la peste fu sconfitta e la venuta in città di Giovanni Paolo II nel 1984, che benedisse questa Madonna proclamandola protettrice dei pescatori. Come amministrazione ci sentiamo quindi di collaborare con la parrocchia e i ragazzi, per farla crescere e tornare come un tempo quando in città era mezza festa tanto che le attività commerciali chiudevano per partecipare ai festeggiamenti". Tanto partecipate anche le attività nell’oratorio e la Pesca organizzata dai giovani della parrocchia.
ti.pe.