"Faremo un’ispezione all’Area vasta 5"

Saltamartini vuole verificare il caso di Ascoli, poi dice: "Noi rispettiamo le leggi, la discriminazione verso il Comune di Pesaro non esiste"

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Ed ecco la replica dell’assessore Saltamartini. Con una sorpresa: visita ispettiva in Area vasta 5, quella che ha fornito i tamponi al Soroptimist di Ascoli, creando quindi un precedente che Ricci ha brandito ieri contro la Regione.

Ma andiamo per ordine. "La Regione e il servizio sanitario delle Marche - dice Saltamartini - stanno svolgendo uno screening di massa, un’attività di prevenzione unica nel suo genere in Italia, con la possibilità per gli studenti di recarsi nei punti di prelievo. La copertura viene effettuata con 700.000 tamponi antigenici rapidi. Non è vero quello che afferma il sindaco Ricci quando dice che non vengono utilizzati, i tamponi restano a disposizione delle strutture regionali che li usano quotidianamente e per i prossimi mesi".

"Il Comune di Pesaro ha ritenuto di organizzare da settimane un suo screening, assumendo una presunta funzione di supplenza del Servizio sanitario regionale, senza averne la competenza, con le eventuali e conseguenti responsabilità. La Regione è da tempo impegnata sul duplice fronte dello screening e della vaccinazione e il personale della sanità da circa un anno è sottoposto a pesantissimi ritmi professionali che non ammettono ritardi o duplicazioni per ragioni di visibilità politica. Queste argomentazioni sono state sempre espresse al sindaco Ricci, anche se solo venerdì scorso il suo Comune avanzava una formale richiesta di fornitura di tamponi. Tuttavia all’esito della richiesta, i dirigenti del Servizio sanità negavano la fornitura sulla base di 3 argomentazioni: 1) il servizio sanità coinvolgendo organizzazioni e professionalità determinate dalla legge attribuisce tale funzione alle Regioni e non ai Comuni; 2) i tamponi sono acquistati per il servizio sanitario regionale e devono essere computati e rendicontati allo Stato che li paga; 3) sono coinvolti profili di tutela della privacy".

"Le notizie – prosegue Saltamartini – di una presunta discriminazione politica non hanno fondamento. La notizia secondo cui il direttore dell’Area Vasta 5, senza alcuna autorizzazione dell’Asur avrebbe gestito l’attribuzione di tamponi antigenici, donati asseritamente alla stessa Area Vasta da una fondazione privata saranno oggetto di un approfondimento che l’Assessore alla sanità ha disposto con una visita ispettiva, disponendo la sospensione di ogni atto consequenziale, fino alla verifica dell’esistenza dei suoi presupposti di legalità". Interviene anche dice il direttore dell’Area vasta 5, Cesare Milani: "In magazzino abbiamo 19500 test antigenici rapidi donati dalla Fondazione Carisap. Volevo dare eventualmente al Soroptimist questi tamponi che non sono pubblici, previa comunque autorizzazione di Regione e Asur. Non era stata fatta alcuna determina, ma ho solo dato la mia disponibilità a collaborare ad un’iniziativa che mi è sembrata lodevole".