Il sindaco, poi il prete e il presidente della Fondazione Art. 32 Onlus. Tutti, insieme, chiedono alla Regione di rivedere il suo parere negativo (espresso nel novembre scorso) e autorizzare, finalmente, la realizzazione di un centro diurno per anziani non autosufficienti a Terre Roveresche, esattamente in località Villa del Monte, nella casa ‘Don Remo Bianchi’ di proprietà della parrocchia.
Un progetto per il quale il primo cittadino di Terre Roveresche Antonio Sebastianelli, il parroco di Orciano, Barchi, Vergineto e Villa del Monte don Mirco Ambrosini e il presidente della Fondazione Art. 32 Onlus Fabio Gant hanno stipulato un apposito protocollo nella primavera 2022. L’obiettivo è una struttura da 25 posti per anziani afflitti da problemi motori o da decadimento cognitivo lieve, che avrebbero a disposizione un fisioterapista, uno psicologo, un neuropsicologo, un infermiere, due operatori socio sanitari e un istruttore di ginnastica dolce.
"Ma a novembre – spiegano Sebastianelli, don Ambrosini e Gant – il Dipartimento Salute della Regione disse di ‘no’ alla nostra richiesta di autorizzazione in base ad un atto di fabbisogno regionale del 2017 scaduto nel 2020, che stabiliva un numero di posti per le intere Marche di 547, tutti assegnati. Da parte nostra, evidenziammo, con un’articolata nota di controdeduzioni, che nella media Valmetauro c’è una forte e crescente esigenza di simili strutture, anche a causa di una non ottimale distribuzione delle stesse nei vari territori, ma non ci fu nulla da fare".
Adesso, però, sindaco, sacerdote e presidente di Art. 32 sono tornati alla carica, scrivendo al Dipartimento salute, all’assessore Filippo Saltamartini e al presidente dell’Assemblea legislativa Dino Latini, perché, secondo loro, in base al nuovo Piano socio sanitario regionale (approvato il 9 agosto, ndr) il diniego dell’autorizzazione non ha più alcuna ragion d’essere.
"E così – confermano -, il Piano ha messo nero su bianco che l’aumento della popolazione anziana e della non autosufficienza fanno emergere una diversa domanda di assistenza e che è necessario potenziare i centri per i fragili. Così, abbiamo inviato un’istanza congiunta alla Regione e ci attendiamo che arrivi finalmente l’ok".
"E’ importante ribadire – terminano il sindaco, il sacerdote e il presidente di Fondazione Art. - che la nostra richiesta è per la sola autorizzazione e che non determina alcun onere per il servizio sanitario. Fondazione, parrocchia e Comune realizzeranno e gestiranno il centro con le proprie risorse, per dare una risposta a un bisogno reale e in progressiva crescita, garantendo ai nostri anziani fragili maggiori cure e dignità, favorendone al contempo la permanenza nel loro contesto familiare e affettivo".