La Festa dell’Aquilone è finita, ma l’entusiasmo è ancora a mille. La presidente dell’Associazione delle Contrade Isotta Pretelli è ancora rauca dal weekend: "Rauca ma felicissima. Abbiamo lavorato fino al limite delle forze umane alla festa, dedicando giorno e notte all’organizzazione, ma senza trascurare la preparazione dei nostri aquiloni. Del resto ognuno di noi è un contradaiolo. Ad ogni modo, è stata un’edizione che lascia tanti propositi positivi per il futuro, e questo è ciò che conta". Le contrade quest’anno, in sinergia con Comune e Urbino Servizi, hanno provato a dare una svolta all’evento, svolta che indubbiamente è avvenuta. "La novità principale è stato lo spazio dato agli aquilonisti giunti da tutta Italia e dall’estero. Era una scommessa, su cui si è impegnato economicamente il Comune, che abbiamo vinto. Grazie al grande lavoro del vicepresidente Luca Ovarelli, la loro presenza ha ‘riempito’ due mattinate altrimenti vuote e turisticamente ha aggiunto una attrazione non da poco. E poi, meno visibile ma importantissimo, si sono instaurati legami tra noi e tutti gli aquilonisti giunti in Urbino, che sono rimasti a dir poco entusiasti della nostra gara e della nostra tecnica". Una tecnica di realizzazione unica infatti è quella urbinate, che usa solo carta, canna di fosso, colla e filo. Materiali praticamente spariti dagli aquiloni prodotti nel resto del mondo e che si vedono nei vari festival. Prosegue Pretelli: "Solo in India c’è ancora una zona dove usano materiali semplici. Per cui siamo davvero unici, e forse non ce ne rendevamo bene conto. Le parole di apprezzamento degli ospiti hanno aiutato a farcelo capire e certamente nelle prossime edizioni continuerà questo connubio tra gara tradizionale e aquiloni tecnici ospiti, perché turisticamente offre una giornata intera di spettacolo e divertimento. Ci sono tutte le carte in regola per creare un indotto con l’aquilone: quattro giorni di eventi che uniscono folklore, divertimento, panorami mozzafiato e attività per bambini non possono che attirare gente che poi unisce la visita a Urbino e al territorio". Ma l’obiettivo più importante resta uno: passare la matassa. Chiude la presidente: "Dev’essere un mantra. Dobbiamo coinvolgere i giovani sempre di più, altrimenti abbiamo fallito. Ringrazio infine tutti i contradaioli, dei volontari veri e propri che hanno speso il loro tempo, le ferie, il dopocena, e i soldi per questi giorni bellissimi".
Giovanni Volponi