Pesaro, la mamma: "Mio figlio autistico in attesa 7 ore per una crisi epilettica"

"Doveva fare Tac e visita neurologica, ma dalle 19 alle 2 di notte non si è visto nessuno. Siamo andati via"

La sala d’attesa del pronto soccorso

La sala d’attesa del pronto soccorso

Pesaro, 20 novembre 2022 - La signora Nadia T. di Pesaro ha segnalato quello che è capitato al pronto soccorso del San Salvatore al figlio 23enne che ha avuto una crisi epilettica di cui purtroppo soffre insieme ad una forma di autismo: "Qualche giorno fa, alle 19, mio figlio è stato colpito da una crisi mentre si trovava in auto col padre. Il quale è andato con urgenza al pronto soccorso perché aveva paura che la situazione potesse aggravarsi. Arrivati, nostro figlio viene fatto sdraiare, un medico ci parla e poi dice a mio marito che il ragazzo deve essere sottoposto a Tac e a visita neurologica. Ha pregato mio marito di attendere che avrebbero provveduto quanto prima. E’ passata un’ora, due, tre, quattro, cinque, sei e arrivati alla settima ora di attesa, cioè alle 2 di notte, con mio figlio ancora steso sulla barella, mio marito ha chiesto spiegazioni, ha protestato, ricevendo dall’unico medico che ha visto una risposta interlocutoria, come se prima o poi qualcuno sarebbe arrivato. Di fronte a tutto questo, mio marito ha portato via mio figlio, che per fortuna è stato bravo e paziente, e sono tornati a casa. Ho chiamato il Carlino per segnalare questa situazione che ci fa cadere le braccia. Se non riusciamo a garantire un’assistenza come si deve ai cittadini di Pesaro lo si dica e così non ci illudiamo. Noi siamo andati poi privatamente da un neurologo che ci ha inviato a fare la Tac. Non si può far aspettare una ragazza autistico e con una crisi epilettica in corso sette ore su una barella, con un intorno tantissime persone che affollavano il pronto soccorso. Viene da chiedersi come siamo arrivati a questo punto, con attese di tante ore per avere una prestazione e con pochissimi medici in servizio".