Fila infinita per il cambio del medico. Disagi, proteste e non è terminata

Distretto sanitario preso d’assalto dai cittadini. Scaramucci, dall’opposizione: "La sanità è allo sbando"

Fila infinita per il cambio del medico. Disagi, proteste e non è terminata

Una parte della lunghissima fila per andare a cambiare il medico

Disagi e code. Diversi utenti hanno segnalato le lunghe file di ieri mattina nella sede del distretto sanitario di Urbino in via Guido da Montefeltro. Il motivo? Il cambio di medico di base dopo che il dottor Michele Gelardi ha lasciato l’attività perché in pensione. Circa duecento i mutuati, solo attorno le 11 che hanno atteso il proprio turno fuori dal distretto, arrivando oltre parcheggio e la scalinata esterna della struttura a torretta. Ma molti in più se si calcola tutta la mattinata e nonostante fossero tre gli impiegati occupati per le operazioni di cambio medico.

Da mesi si sapeva di questo cambio, al posto di Gelardi arriveranno la dottoressa Elda Dionigi e il dottor Giovanni Papi ma solo da ieri si poteva procedere con il cambio del medico curante. Molte persone, inoltre, hanno riferito che online non era possibile procedere credo quindi disagi a chi lavora e agli anziani. Poi c’è chi ha lamentato gli orari ridotti nonostante ci fosse più personale disponibile. Infatti, la richiesta andrebbe fatta obbligatoriamente di persona e solo il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle 12 (per informazioni si può contattare il distretto al numero 0722 301 522). Sul caso è intervenuto Federico Scaramucci, consigliere d’opposizione: "La fila è stata di oltre 4 ore per il cambio di medico. La sanità è allo sbando, nella completa assenza di Gambini e Foschi. Non funzionava il sistema informatico; il cambio si può fare anche tramite Spid ma i nuovi medici hanno preso servizio ora e dunque non potevano essere scelti. Poi il calvario non è finito, per poter avere un nuovo medico devi avere la firma sul modulo di accettazione da parte del nuovo medico. Questa è la situazione, e se sei anziano devi sperare nell’aiuto di un figlio o nipote".

fra. pier.