Pesaro, 2 aprile 2019 – Filippo Magnini di nuovo in tribunale. Ha preso il via questa mattina, il processo d’appello sul caso doping che vede il pesarese ricorrere contro la decisione del Tribunale Nazionale Antidoping: di squalificare per quattro anni di squalifica l’ex nuotatore azzurro per uso o tentato uso di doping (articolo 2.2 del codice Wada).
L'udienza è durata cinque ore, Magnini ha preferito non rilasciare dichiarazioni eludendo i giornalisti presenti lasciando gli uffici dell'Olimpico da un'uscita secondaria.
"Non posso dire molto, siamo in attesa della decisione che non arriverà a brevissimo. Il procedimento era a porte chiuse e non posso dire di più, ma questo è il secondo grado e si è riesaminata tutta la vicenda: non posso fare valutazioni, dobbiamo solo aspettare qualche giorno per la decisione". Queste le parole dell'avvocato di Magnini, Francesco Compagna, al termine dell'udienza. "Dopo la decisione del tribunale saremo a vostra disposizione", ha concluso l'avvocato
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La Procura nazionale antidoping di Nado Italia capitanata dal pm Pierfilippo Laviani aveva inizialmente richiesto una condanna esemplare: 8 anni di stop con l'aggiunta dell'accusa di somministrazione o tentata somministrazione di sostanze vietate e favoreggiamento. Accuse, queste, poi decadute nella sentenza di primo grado.
Con Magnini infatti alla sbarra è finito anche l'ex compagno di staffetta Michele Santucci, il cui caso è stato affrontato insieme. I due sono finiti a processo per la frequentazione col nutrizionista Guido Porcellini, a sua volta inibito per 30 anni dal Tna nell'ambito dell'inchiesta di Pesaro.
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