Riapertura discoteca, Miu riparte senza mascherine in pista

Controlli serrati nella disco di Marotta: sul fronte virus e su quello del ’sano divertimento’. "Tutti col Super pass". Riapre anche il Masai

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di Marco D’Errico

Ripartenza di successo, malgrado gli accessi dimezzati per le norme anticontagio, al Miu Discodinner di Marotta. Sabato sera, dopo due mesi di chiusura, gli ingressi hanno sfiorato quota 800, tra il ristorante e la discoteca. La discoteca di Marotta era l’unica aperta della provincia, assieme al Masai di Cagli. Soddisfatto uno dei titolari del Masai, Mario Secondini, che dice: "Si va un po’ a rilento, con circa 350 ingressi, ma si va. E ora riapriremo tutti i sabati".

Soddisfatto anche il titolare del Miu, Emilio Danisi, 24 anni, che ha lamentato ingenti perdite e ristori insufficienti: "E’ stata dura, anche a causa dell’aumento delle bollette, ma ce la faremo…". Schierati, per la prima serata, circa 60 dipendenti, 20 solo per il settore sicurezza. "Il divertimento sicuro – ha spiegato Danisi – è la nostra priorità, sia per quanto riguarda il rispetto delle norme anti Covid, sia per evitare che accedano soggetti segnalati per comportamenti violenti. Tutti hanno esibito il ‘super green pass’, mentre gli addetti al controllo non hanno registrato infrazioni gravi riguardo l’uso delle mascherine".

Il sentire comune, tra i gruppi di giovani in coda all’ingresso, era la voglia di incontrarsi e divertirsi, finalmente guardandosi negli occhi e, almeno in pista, senza mascherina. I prezzi popolari e la fama del locale hanno attirato persone anche da fuori provincia e regione. Non tutti, però, hanno potuto varcare la soglia dell’entrata, blindata dai buttafuori, giacché sprovvisti di alcuni requisiti ritenuti imprescindibili, oltre al "super green pass": abbigliamento consono, ovvero non trasandato, non essere ubriachi e non inclusi nella black list dei facinorosi. Le guardie conoscono bene i frequentatori, anche sulla base dello scambio di informazioni con altri colleghi in servizio presso altre discoteche, e annotano i soggetti che hanno scatenato risse o arrecato danni in precedenza. Casi sporadici, quelli rilevati, ma secondo la direzione la scrematura era necessaria per evitare incidenti. La serata in discoteca ha avuto inizio dopo le 23, quando si è raggiunto il picco di accessi. Sorvegliato ogni angolo del locale, dalle sale interne agli spazi esterni, ma soprattutto il parcheggio. A ridosso della recinzione, alcuni ragazzi hanno consumato superalcolici, bottiglie di liquore e whisky, per risparmiare le consumazioni all’interno. Una prassi molto in voga, ha raccontato uno di loro, "perché con 10 euro compriamo una bottiglia al supermercato e ci beviamo in quattro". Tuttavia, ha specificato, non è facile portare le bottiglie all’interno: se lo vede il buttafuori, l’accesso alla discoteca è negato. Sabato sera è comunque andata bene: solo un caso di malore dovuto all’alcol eccessivo. Un giovane è stato soccorso dal personale sanitario e trasportato nell’ambulanza, che si trovava già sul posto, accanto all’ingresso, per meglio gestire le emergenze, rimanendo in osservazione all’interno del mezzo di soccorso finché si è ripreso. Verso l’orario di chiusura, intorno alle 4,30 del mattino, sotto stretta sorveglianza il piazzale del parcheggio e la strada antistante, dove in passato sono avvenute zuffe e parapiglia. Ma il massiccio dispiegamento di uomini ha funzionato. "Non si sono registrati incidenti - ha concluso il gestore - e tutto è andato per il verso giusto".