ALICE MURI
Cronaca

Scuola, finestra cade su studente: la protesta al Campus di Pesaro

Presidio nel piazzale di fronte agli istituti Marconi e Bramante Genga. “Vogliamo sicurezza. Le aule stanno cadendo a pezzi”. La denuncia di ragazzi, famiglie e personale scolastico

"Le scuole stanno cadendo a pezzi. Vogliamo sicurezza". La denuncia di studenti, famiglie e personale scolastico

"Le scuole stanno cadendo a pezzi. Vogliamo sicurezza". La denuncia di studenti, famiglie e personale scolastico

Pesaro, 8 febbraio 2025 – “Vogliamo scuole sicure”. Lanciando questo messaggio, scritto su uno striscione, gli studenti pesaresi in sciopero si sono riuniti in presidio questa mattina al Campus, nel piazzale di fronte agli istituti Marconi e Bramante Genga, scuola dove proprio sabato scorso una finestra è crollata su uno studente che stava attendendo di entrare a scuola ed ha colpito anche un altro compagno.

Ad organizzare lo sciopero, che ha visto la partecipazione attiva al presidio di circa 300 studenti, è stata la Rete degli Studenti medi Marche: “Oggi siamo qui per chiedere scuole più sicure e per la tutela dei nostri diritti – dice Angela Verdecchia, rappresentante degli studenti – . Siamo qui perché nelle aule piove dentro, gli impianti elettrici saltano, ci sono vetri spaccati e strutture pericolanti. Siamo stanchi di vedere cartelloni con scritto “pericolo calcinacci” nelle aule, laboratori tecnici inutilizzati o di vedere container improvvisati dove fare lezione.

A destra: Nicola Fronzoni, 18 anni, con il braccio fasciato per l’impatto con la finestra. A sinistra la finestra in frantumi dopo essere caduta e al centro il ’rattoppo’ di cartone in classe
A destra: Nicola Fronzoni, 18 anni, con il braccio fasciato per l’impatto con la finestra. A sinistra la finestra in frantumi dopo essere caduta e al centro il ’rattoppo’ di cartone in classe

Le scuole stanno cadendo a pezzi. Un problema che si protrae da anni che denunciano studenti, famiglie e personale scolastico ma per cui non si è fatto nulla. Stiamo parlando della vita di migliaia di studenti e studentesse.” E aggiunge “Oggi qui al presidio siamo molti più di quelli che ci aspettavamo – dice Verdecchia -. Solo al Bramante Genga, dove la scorsa settimana è crollata una finestra su uno studente, l’adesione è stata di oltre il 63%. Avremmo voluto vedere anche qualche rappresentante delle istituzioni, ma purtroppo non si è presentato nessuno. Siamo qui per chiedere scuole dignitose, perché gli studenti non si sentono al sicuro”.

Al suo fianco si alternano al microfono tantissimi studenti e studentesse che raccontano la situazione in cui versano gli edifici scolastici. C’è chi parla di infiltrazioni nei muri, anche dove sono presenti gli impianti elettrici, tubi di aereazione pericolanti, termosifoni mal funzionanti e vie d’emergenza inadeguate.

Per quanto tempo dovremo andare avanti così? Fino a che non succederà qualcosa di grave? – dice Giada Rozzi, un’altra studentessa presente al presidio -. Noi non ci stiamo, non vogliamo che accada un episodio irreparabile e crediamo che gli studenti del Campus non possano continuare a frequentare luoghi così fatiscenti con il rischio che succeda qualcosa da un momento all’altro. Chiediamo interventi che possano garantire a tutti gli studenti di stare in luoghi sicuri e dove sia garantito il diritto allo studio”.