Focolaio Covid Fermignano. "La colpa è delle cene"

Viaggio nel centro in cui è esploso il virus. Il sindaco: "Coprifuoco violato e serate con gente da fuori"

Il centro storico di Fermignano

Il centro storico di Fermignano

Fermignano (Pesaro Urbino), 1 dicembre 2020 -  Un po’ di cene con troppi partecipanti e tra nuclei famigliari diversi, assembramenti al supermercato, soprattutto nel weekend, persone in giro, in gruppo, senza mascherina ed ecco che Fermignano viaggia spedita verso i 100 casi di coronavirus.

E pensare che il comune metaurense, ora il terzo con più contagiati della provincia, fino a due settimane fa registrava solo 11 positività, mentre ora siamo a 86 accertati "e altri che so già essere positivi, ma che ancora non sono stati registrati, perciò siamo sicuramente almeno a 90. Ciò vuol dire che l’1% della nostra popolazione ha contratto il Covid – commenta il sindaco Emanuele Feduzi –. Per ora l’Asur ha comunicato i dati relativi ai tamponi fatti fino al 25 novembre e, considerando che ci sono dei test non ancora analizzati e persone che mi chiamano quasi ogni giorno dicendomi di avere la febbre alta, credo che mercoledì arriveremo a 100 contagiati ufficializzati. Per fortuna, però, abbiamo avuto solo tre persone ricoverate, di cui una già dimessa, mentre le altre sono in isolamento a casa". Dopo essersi accorti dell’esplosione improvvisa dei contagi, domenica pomeriggio Feduzi e il suo vice, Alessandro Betonica, hanno tenuto una diretta su Facebook per chiedere più rispetto delle norme e controlli più stringenti da parte delle forze dell’ordine.  

E ieri siamo andati a verificare lungo le strade di Fermignano l’impatto che ha avuto l’allarme Covid. Già in mattinata i controlli sono aumentati, con pattuglie di guardia di finanza, carabinieri, polizia e polizia municipale in azione nel paese.

"L’Asur ci ha detto di non spaventarci, tuttavia noi ci siamo preoccupati. Siamo il terzo Comune della provincia per contagi, dietro solo a Pesaro e a Fano, che domenica erano a quota 550 e 482, ma con molti più abitanti di noi. Già nei giorni precedenti ho avuto tante segnalazioni di assembramenti all’esterno, anche dopo le 22, tra cui ragazzi in giro in gruppi numerosi e persone che camminavano a coprifuoco scattato. Il motivo principale dell’aumento dei casi, però, sono le cene: so di serate con 15 persone a tavola, a volte anche da fuori regione, e ora abbiamo famiglie intere contagiate, dai nonni fino ai nipoti. Per questo abbiamo chiesto di evitarle e di limitare il più possibile gli spostamenti. Inoltre c’è stato il problema dei supermercati, nei quali al sabato pomeriggio si creavano veri affollamenti. Non ce ne sono stati, invece, a scuola, che ringrazio per come sta operando, e nelle aziende. Per quanto riguarda la prima, i tre contagi che hanno portato alla quarantena di altrettante classi sono avvenuti in famiglia, mentre, per le ditte, l’Asur ha avviato una verifica dei piani anticontagio e del loro rispetto, azienda per azienda. Abbiamo chiesto anche se non fosse il caso di fare uno screening di massa, ma ci hanno che la Regione ne predisporrà uno, nei prossimi giorni, su base volontaria. Aspetteremo loro, se non avremo un’esplosione di casi. Comunque ora paghiamo il comportamento non corretto degli ultimi giorni e adesso dovrà uscire il buon senso di tutti: voglio arrivare il prima possibile al plateau dei contagi e poi cominciare subito la decrescita".