"Foglia, la laminazione per tenerlo buono"

Le ricette contro le alluvioni. Biancani: "Serve il secondo stralcio dietro l’Obi. E risarcimenti agli agricoltori per i danni alle colture"

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A due settimane dall’alluvione che ha colpito le comunità tra Senigallia e Cantiano la giunta Acquaroli ha stanziato 15 milioni di euro da destinare alla manutenzione dei fiumi marchigiani. Guardando al Foglia e al Genica che entrambi attraversano il centro urbano di Pesaro, quali sono gli interventi da fare?

Per l’ex governatore Luca Ceriscioli, bisognerebbe investire anche in studi e rivedere i modelli previsionali, necessari e fondamentali per innescare il tipo di allerta, visto che gli attuali non tengono conto minimamente del cambio climatico in corso. E non solo: "Bisognerebbe - osserva Ceriscioli - revisionare il Piano di assetto idrogeologico: le mappe individuano aree a rischio esondazione rispetto a precedenti duecentennali. L’alluvione recente ha dimostrato che il fiume ha esondato anche in aree non mappate".

Per il consigliere regionale Andrea Biancani, già coordinatore del Contratto di fiume Foglia, la formula è semplice: "A mali estremi, rimedi immediati".

In che senso? "Agire con le aree di laminazione (aree vicine al fiume destinate ad essere allagate durante le piene, ndr) dove non ci sono i soldi per le casse di espansione perché costano meno e necessitano di tempi minori di realizzazione". Il riferimento è alla cassa di espansione a Chiusa di Ginestreto, dopo 15 anni ancora sulla carta.

"Il primo stralcio sarà garantito dal Comune di Pesaro, ma la Regione dovrà trovare gli altri 8 milioni di euro per il secondo stralcio - dice Biancani -. Ricordo anche che andrebbe fatto il secondo stralcio dell’area di laminazione dietro l’Obi e continuare il rafforzamento degli argini del Foglia". Idem nella zona di Montecchio: " Si inizi con un’area di laminazione naturale che sono garantite dalla legge sulla servitù di allagamento". Cioè? "E’ una legge regionale, di cui sono stato il proponente, che dà un indennizzo per gli agricoltori proprietari dei terreni dentro al perimetro di laminazione naturale del fiume: per i danni al raccolto determinati dall’esondazione del Foglia gli agricoltori vengono risarciti. Questo evita di dover espropriare i terreni e ne garantisce la manutenzione da parte dei proprietari che, in assenza di piena, li mettono a frutto".

E per il Genica? "Negli ultimi 30 anni è esondato il Genica più del Foglia - osserva Biancani -. Le zone a rischio sono Loreto, la Celletta, Santa Veneranda. L’ultimo investimento sul Genica, che mi risulti, l’ha fatto la giunta Ceriscioli: 2,2 milioni di euro per lavori di pulitura dell’alveo, rafforzamento degli argini, rimozione ostruzioni al deflusso delle acque che sono stati inaugurati quest’anno ed efficaci nel ridurre il rischio. Ma questo non è azzerato e soprattutto è necessario prevedere, periodici, interventi di manutenzione per non vanificare i lavori fatti. Poi c’è il tema, fondamentale, della semplificazione burocratica: l’ex Genio civile, deputato alla sicurezza idraulica, deve poter gestire gli interventi senza 10mila autorizzazioni".

Solidea Vitali Rosati