ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Fondazione Pescheria, l’anomalia. Vimini chiede i soldi a se stesso. Bussa per 117mila, ne riceve 500mila

Due poltrone per un’unica persona hanno portato all’imbarazzante errore. Nella formuletta di rito si solleva il Comune "dall’onere di qualsiasi indagine nel merito". L’opposizione chiede trasparenza.

Fondazione Pescheria, l’anomalia. Vimini chiede i soldi a se stesso. Bussa per 117mila, ne riceve 500mila

Il vicesindaco, assessore alla cultura e presidente della Fondazione Pescheria Vimini

e Antonella Marchionni

Chi sorveglia i sorveglianti? Il dubbio si pone quando la Fondazione Pescheria chiede soldi al Comune. La formuletta ricorrente nelle carte ufficiali è che l’amministrazione è sollevata "dall’onere di qualsiasi indagine nel merito". A firmare la richiesta di denaro è sempre la stessa persona. E’ il vicesindaco Daniele Vimini che siede contemporaneamente su due poltrone, fin dal 2022. La prima è quella di Assessore alla Cultura, la seconda è quella di Presidente della Fondazione Pescheria chiamato a gestire quasi 4 milioni in due anni. Non ha fatto un colpo di Stato, è stato eletto per prendere posto in giunta e nominato per guidare la Fondazione che è di diritto privato. Qui non è in discussione la sua buona fede ma il metodo. Succede che Vimini sia tenuto a chiedere personalmente i soldi necessari per gli eventi al Vimini capo della Cultura e ogni volta assicura che i soldi saranno spesi bene. Ma l’errore è sempre in agguato quando si fanno più cose. Come dimostra la richiesta inviata all’ufficio cultura da parte di Vimini presidente della Fondazione al fine di ricevere 500mila euro di contributo in vista di Pesaro Capitale.

Nel documento di richiesta datato 15 marzo 2023 c’è un vistoso errore di copia-incolla: nell’oggetto si chiedono 500mila euro in virtù della determina 540 del 6 marzo 2023. Una decina di righe sotto della stessa lettera la cifra richiesta scende a 117mila e 600 euro (in virtù della determina 105 del 26 gennaio 2024) che corrisponde in realtà ad una successiva richiesta di soldi che verrà fatta il 13 febbraio 2024. Il presidente della Fondazione Pescheria firmatario della richiesta al Vimini assessore ha ricevuto ugualmente 500mila euro benché ne avesse chiesti formalmente solo 117.600 euro. E allora, chi controlla il controllore? Soprattutto quando nel giro di due anni si ritrova, in veste di presidente di una Fondazione privata, a gestire e destinare 2milioni e 350mila euro di soldi pubblici (un milione dalla Regione, un altro milione di euro dal Ministero e 350 dal Comune) a cui si aggiunge le provviste per l’ordinaria gestione del patrimonio culturale e il mare magnum delle sponsorizzazioni private per Pesaro 2024. Chi vigila sull’assegnazione dei soldi pesanti che la Fondazione Pescheria riceve dal Comune anche per l’attività ordinaria che esula da Pesaro 2024, in virtù della Convenzione sottoscritta il 17 ottobre 2022 per la valorizzazione in forma congiunta e coordinata dei beni culturali e del programma degli interventi di "Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024?

Una "richiesta di trasparenza" arriva dall’opposizione e il consigliere Michele Redaelli interviene sulla questione chiamando in causa il sindaco: "Come centrodestra chiediamo chiarezza rispetto a quello che lo stesso Biancani ha definito un ‘sistema’. Stiamo procedendo con una serie di accessi agli atti articolati perché gli affidamenti non riguardano solo il Comune ma anche alcuni progetti come Cte Square e altre realtà come Aspes e Fondazione Pescheria. Nonostante i tempi regolamentari siano scaduti da tempo, siamo ancora in attesa degli atti da parte della Pescheria. Ad ora ci sono pervenuti solo quelli del Comune. Mentre noi attendiamo, ci chiediamo se il Sindaco sappia cosa succede in questi luoghi. Speriamo che l’amministrazione Biancani inizi a fare sul serio, a partire dal tema della trasparenza e del buon funzionamento della macchina amministrativa, nominando il segretario generale ed il dirigente al bilancio".