Fondi per gli atleti guida, la legge ora è realtà

Esultano i campioni marchigiani. Chicca Mencoboni: "Un grande risultato, perché noi abbiamo bisogno di un ausilio umano per fare sport"

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Un traguardo a lungo inseguito è finalmente realtà. La legge per garantire contributi a sostegno di atleti guida e accompagnatori sportivi è stata approvata in commissione regionale.

"Per noi atleti con disabilità visive il riconoscimento dell’atleta guida è un grande risultato: mentre altri necessitano di una protesi, di una carrozzina o di un’handbike, noi abbiamo bisogno di un ausilio umano per poter fare sport".

Forte ma vero il concetto espresso da Chicca Mencoboni, campionessa di atletica ipovedente pesarese, che ultimamente dopo la corsa e il salto in lungo si è messa alla prova anche nel salto in alto: "Mi fido ciecamente – sorride con un pizzico d’ironia – di Nicholas Chiesi, uno studente dell’università di Urbino originario di Reggio Emilia che in pista rappresenta i miei occhi".

Andrea Biancani, che ha spinto forte per l’approvazione di una legge tanto attesa spiega cosa cambia: "Ho presentato una proposta per gli atleti con disabilità che riconosce e sostiene, attraverso contributi, le figure degli atleti guida e degli accompagnatori sportivi. E’ prevista l’istituzione di un elenco di atleti e accompagnatori disponibili: sarà possibile anche coinvolgere gli studenti delle superiori e di scienze motorie.

Una norma – spiega il consigliere regionale pesarese – che permetterà alla Regione di finanziare le spese che le associazioni sportive o i singoli atleti con disabilità devono sostenere per poter avere a disposizione queste figure che, in molti casi, sono assolutamente necessarie per poter svolgere l’attività sportiva".

Nella nostra provincia, oltre alla Mencoboni, anche il maratoneta Michele Baldelli, fra l’altro campione italiano dei 10.000 metri, corre con un atleta guida: "Siamo legati da un cordino – spiega Chicca – quindi la simbiosi sia fisica che emozionale è assoluta.

L’obiettivo diventa comune, serve allenamento, ma soprattutto serve sintonia.

Per questo dover cambiare spesso la guida diventa una grande difficoltà e questa legge dovrebbe aiutarci a mantenere la stessa persona al nostro fianco come accade nel resto d’Europa, dove i tempi sono stabiliti in un quadriennio olimpico, mentre da noi finora era volontariato puro".

Una legge per cui la stessa atleta ipovedente ha combattuto in prima persona, inviando un progetto a Palazzo Chigi nel 2019 e venendo poi ricevuta in Senato.

"Dopo l’intervento in Regione del 7 dicembre scorso in occasione della giornata della disabilità a cui mi ha invitato Micaela Vitri qualcosa è cambiato: il giorno dopo Biancani mi ha chiamato per chiedermi chiarimenti e maggiori informazioni, tanto che siamo intervenuti insieme per scrivere il capoverso dell’emendamento.

Ho trovato sensibilità e finalmente anche la capacità di concretizzare, dopo tante parole".

Elisabetta Ferri