Fondo affitti, 300 richieste in più al Comune

Erano 736 famiglie nel 2021, sono diventate 1080 nel 2022. Ma il bando per creare sistemazioni per i bisognosi è andato semideserto

Fondo affitti, 300 richieste in più al Comune

Fondo affitti, 300 richieste in più al Comune

Dramma casa: nella nostra città trecento famiglie in più sperano nell’aiuto del Comune per riuscire a pagare l’affitto. Da un anno all’altro le domande per accedere al Fondo affitto 2022 sono passate dalle 736 unità del 2021 alle attuali 1.080. Numeri per cui servono cuore e mente saldi.

"Sono solo 17 le domande escluse – conferma l’assessore Luca Pandolfi –. Per far fronte a questa pressione sociale abbiamo mezzo milione di euro, 534.119 euro per l’esattezza, che comporta un sostegno annuale tra i 634 euro (beneficiari in fascia A) e i 317 euro (beneficiari in fascia B) a nucleo. Oggettivamente l’aumento di richieste è notevole come non è rassicurante la rapidità con cui l’aumento di fabbisosgno si manifesta". L’obiettivo, su larga scala, è quello di ridurre l’impatto della morosità incolpevole e degli sfratti. Anche perché una volta usciti di casa, trovare un tetto, a Pesaro, di questi tempi, è impossibile. "In quest’ottica abbiamo fatto un bando sociale per sostenere quelle realtà del terzo settore avviate in percorsi di residenzialità ai bisognosi. Abbiamo fatto una manifestazione di interesse mettendo a bando delle risorse economiche perché questi operatori potessero ampliare la loro offerta di alloggi". E come è andata? "E’ andato semideserto. Ha risposto solo la parrocchia di Borgo Santa Maria a cui il Comune darà un contributo per il progetto della casa famiglia che dà un tetto a tre madri con minori. E’ una casa con tre camere e spazi comuni".

Come mai è andato semideserto? "Perché anche volendo avviare nuovi progetti di residenzialità, per esempio con beni di proprietà della Curia, è necessario fare dei passaggi in sede urbanistica per rendere fattiva la disponibilità di camere e spazi in conventi, etc...". Quindi? "Con l’assessore all’urbanistica Mila della Dora, abbiamo già iniziato un confronto su questo tema. Ricordo che proprio Della Dora ha avviato il primo progetto di housing sociale nel nostro Comune: quasi 200 alloggi a Villa Ceccolini di cui 82 sul mercato a canone calmierato, affittati tramite graduatoria del Comune". Vero, il bando è ancora aperto: le domande possono essere recapitate all’assessorato all’Urbanistica fino a 4 febbraio. Insomma il problema casa è molto complesso: non solo perché sempre più pesaresi chiedono una mano al Comune per onorare l’impegno con il padrone di casa, ma anche perché trovare una casa da affittare è al limite del possibile. "Le richieste di aiuto relative al disagio abitativo – osserva Pandolfi – si riscontrano anche in relazione a difficoltà oggettive nel reperire immobili sul libero mercato, dal momento che per la stipula di nuovi contratti di locazione, sono richieste garanzie che i nuclei non riescono sempre ad assicurare, come per esempio il fornire almeno un contratto di lavoro a tempo indeterminato fra i componenti; e il versamento di una caparra talvolta pari ad almeno sei mensilità (quale garanzia nel caso in cui il locatore dovesse trovarsi ad attivare una procedura di sfratto, ad oggi purtroppo alquanto frequenti). Si evidenzia che, se una famiglia con reddito mediobasso è in condizione di riuscire a provvedere al pagamento regolare del canone di locazione (anche se talvolta con il supporto del Comune), molte famiglie non possiedono le garanzie richieste". Quindi? "Faremo un bando, destinato al libero mercato, in cui il Comune garantirà una solvibilità riguardo ad affitti e utenze, sostituendosi alle famiglie in difficoltà. Ma...". Ma? "Potrebbe non bastare: chi ce l’ha, la casa, se la tiene stretta. Preferisce affitti brevi (turistici, transitori...) anche davanti alla certezze offerte dal Comune". Più redditizio e meno impegnativo.

Solidea Vitali Rosati