Pesaro, 6 settembre 2023 – Fulminato nel giro di pochi giorni da una malattia che non lascia scampo, ha chiuso gli occhi Francesco Brancadori, Franci per gli amici. Tanti, tantissimi in questa città. Perché tutti coloro che lo hanno conosciuto gli volevano bene. Aveva appena compiuto 74 anni.
Lascia oltre alla moglie Adele, due figli, Antonio e Giacomo ed il fratello Filippo. I funerali si terranno oggi pomeriggio alle 15 nella chiesa di San Luigi Gonzaga.
Era molto conosciuto Francesco Brancadori perché per circa 35 anni è stato agente contitolare delle assicurazioni Generali. Un passaggio di testimone che ha avuto dal padre che era arrivato a Pesaro da Fabriano aprendo gli uffici in piazza del Popolo sopra l’ex caffè Capobianchi.
Da lì il trasferimento alla galleria Roma e quindi all’attuale sede di piazzale Matteotti in palazzo Cermatori.
Una attività che lo ha portato ad essere sempre in contatto con la gente. "Mi piace ricordare mio padre – dice il figlio Antonio – per il suo umorismo perché era capace di far sorridere tutti. Tantissimi messaggi abbiamo ricevuto che ci hanno toccato perché arrivati non solo dagli amici ma anche da persone che lo avevano appena conosciuto. Una persona seria, un vero signore, mai sopra le righe e mai fuori luogo. Lontano anche dalla mondanità".
Perché tra i tanti lati di Francesco Brancadori, un appassionato giocatore di tennis ed anche un collezionista di pipe, anche un lato di grande impegno sociale. Quando ha terminato la sua attività di assicuratore e con il figlio Antonio presidente della Croce Rossa di Pesaro, aveva fatto un corso come volontario dedicandosi soprattutto al sociale "perché con la navetta, a lui che piaceva guidare, andava nelle case a prelevare persone che dovevano sottoporsi a dialisi all’ospedale per poi riportarle a casa".
Ed anche per questo aspetto, passato per alcuni anni al servizio della comunità e dei sofferenti, Francesco Brancadori è rimasto nel cuore di tante persone. Rotariano della prima ora, si era poi dimesso dal club.
Da Luciano Dolcini che di Francesco Brancadori era amico d’infanzia "e di una vita – scrive – lo ricordano sgomenti e con tanto affetto i compagni cresciuti con lui ai bagni della Zaira; lo stesso gruppo che con l’avvento dello smartphone aveva creato una chat ‘Zaira Beach’, per continuare a sentirsi e a stare insieme. Quando tutto è cominciato erano gli anni Sessanta, i tempi delle partite interminabili a biliardino, delle tre canzoni con cento 100 lire nel juke-box, i primi festini. Francesco era una persona gentile, affabile, un galantuomo, cresciuto con un modello di educazione rigido, in collegio, facendo una gavetta di cinque anni fuori Pesaro prima farvi ritorno negli anni ottanta per dirigere l’agenzia Generali affiancando Buscarini.
A Francesco piaceva giocare a tennis che ha praticato fino alla fine, socio Rotary dove tutti lo ricordano, ma era soprattutto una persona generosa che amava fare del bene in maniera silenziosa. Alla famiglia le nostre condoglianze e un grande abbraccio a sua moglie Adele".