Fuga dal gas per le bollette astronomiche, schizzano i prezzi di pellet e legna

Timori per la stretta al metano in inverno, tornano di moda stufe e camini ma la speculazione dilaga: i costi sono raddoppiati

Schizzano i prezzi di pellet e legna

Schizzano i prezzi di pellet e legna

Fuga dal gas. Le super bollette più che raddoppiate per l’impennata dei prezzi del metano provocati anche dalla guerra in Ucraina, hanno innescato un effetto a catena e i pesaresi stanno ritornando al riscaldamento di una volta: stufa e camini, in vista di un inverno pieno di incognite in fatto di gas. Il pellet va per la maggiore: "Le richieste sono più che raddoppiate, come i prezzi che sono schizzati in modo ingiustificato", dice Franco Baiardi titolare di Pesaro pellet, uno dei primi rivenditori in Italia, con sede a Gallo di Petriano: "E’ accaduto tutto dopo l’aumento del prezzo del gas – spiega Baiardi – la gente sta scegliendo forme di riscaldamento più economiche ed in effetti il pellet lo era: l’anno scorso il prezzo era di 4,80 euro per un sacco di quindici chili, solo che da quando è scoppiata la guerra il prezzo è arrivato fino a 11 a sacco. Un aumento che non si giustifica affatto e che i grossisti hanno imposto anche a noi. Nei mesi scorsi il prodotto mancava. Abbiamo ricevuto alcuni bancali ora, ma per diverso tempo abbiamo dovuto dire no ai nostri clienti che non sono solo pesaresi, ma anche gente di fuori".

"Riscaldamento a pellet, prezzi alle stelle". La scelta ecosostenibile è un boomerang

La stufa dunque per evitare bollette meno care e non essere costretti a contrattare con i gestori più diversi per l’offerta migliore, sempre che il metano non venga razionato. Il costo del gas, bollette alla mano, per una famiglia media è aumentato di cinque o sei volte rispetto all’anno scorso, di quando cioé il metano arrivava regolarmente dalla Russia. Cosa ci aspetta a settembre? "Nessuno lo sa", dice Baiardi, e comunque anche chi aveva pensato alla stufa alimentata da legno pressato dovrà fare quattro conti: "Un sacco di pellet – conclude il rivenditore – può durare uno o due giorni e comincia a essere un costo rispetto al passato. Poi dipende da che uso ne fai: se solo per alimentare la stufa di una stanza, o se per scaldare tutta la casa. Siamo preoccupati per gli approvvigionamenti, per ora qualcosa è arrivato dai Paesi europei, ma da Ucraina e Russia il calo è del quaranta per cento".

Per Alberto Bartoli della Bo marmi di Acqualagna, che vende camini e stufe, "quello del pellet è diventato un cartello. Non è possibile che costi il doppio in Italia e allo stesso modo in Paesi produttori come Bosnia e Croazia. L’impressione è che ci sia una sorta di accordo per tenere alto il prezzo e approfittarne. Io questi aumenti non me li spiego, non si giustificano. Senza contare che chi decide di riscardarsi con la stufa perché ha paura della bolletta del gas o, peggio, che il metano possa scarseggiare in inverno con il rischio di ritrovarsi al freddo, deve aspettare fino a sei mesi. Cioé, per consegnare una stufa ci mettono mezzo anno, capite? Dicono che mancano le materie prime, i pezzi di ricambio, ma resta comunque una situazione paradossale e tra la gente c’è molta incertezza: cosa accadrà a settembre e ottobre? Ci sarà il gas? Con cosa ci riscalderemo? Si troverà il pellet per chi ha fatto la scelta della stufa con legno pressato o mancherà anche quello e quanto lo si pagherà? Sono domande che preoccupano le persone".

C’è poi una fetta di popolazione che dopo lo scoppio della guerra ha pensato al camino: "Acquistarlo e montarlo costa cinquemila euro, la legna non manca – continua Bartoli – ma anche in questo caso accadono cose strane: il prezzo della legna al quintale è raddoppiato, io l’ho pagata diciassette euro rispetto ai dieci dell’anno scorso. Il caro gasolio giustificherebbe un euro, un euro e mezzo di aumento, ma non così tanto". Il costo della legna nella zona di Apecchio è schizzato anche a venti euro al quintale: esattamente il doppio di un anno fa.

Davide Eusebi