ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Furto della radio di Mattei. Via al processo alla nipote

E’ accusata con il marito. Chiesto il giudizio abbreviato. Il Comune di Acqualagna si è costituito parte civile. Il cimelio era sparito dal museo lo scorso 25 agosto.

Rosangela Mattei davanti al ritratto dello zio, Enrico Mattei

Rosangela Mattei davanti al ritratto dello zio, Enrico Mattei

E’ un "furto eccellente" quello di cui è accusata Rosangela Mattei, nipote di Enrico Mattei, ex presidente dell’Eni, e suo marito Alessandro Curzi. Ieri in tribunale a Urbino è stato chiesto il giudizio abbreviato condizionato per il furto della radio a transistor, una delle prime degli anni ’50, appartenuta ad Enrico Mattei, zio di Rosangela.

Il cimelio era sparito lo scorso 25 agosto dal museo che porta il suo nome ad Acqualagna. E il Comune di Acqualagna, per il tramite dell’avvocato pesarese Andrea Casula, si è costituito parte civile nel processo. Per ragioni tecniche l’udienza, inizialmente prevista per il mese scorso, si è svolta ieri pomeriggio ed è stata rinviata, per le battute decisive, al prossimo marzo. La richiesta risarcitoria, da parte del Comune di Acqualagna, non è ancora stata quantificata. Al di là dell’aspetto economico, tuttavia, il valore dell’oggetto, scomparso dal museo, sta nell’appartenenza a Mattei e nel contesto museale in cui era collocato. L’accusa di cui devono rispondere Rosangela Mattei e suo marito è di furto in concorso Il Comune di Acqualagna aveva fatto denuncia contro ignoti, consegnando filmati delle telecamere: "Nel pomeriggio del 25 agosto scorso – raccontava il sindaco di Acqualagna Pier Luigi Grassi – la nipote di Enrico Mattei era in visita al nostro museo intitolata al fratello di suo papà, già presidente dell’Eni e fondatore del quotidiano Il Giorno, di cui custodiamo alcuni oggetti tutti catalogati dal Ministero. Improvvisamente la nostra custode, che aveva preventivamente fatto alcune fotografie prima di questa visita, si è accorta che era sparita la radio personale appartenuta a Mattei esposta nel museo".

Il sindaco ci aveva riferito che i carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, comprese quelle che riprendono l’area intorno al teatro comunale. Dai filmati, secondo quanto riportato dal sindaco, si vede la signora Rosangela Mattei uscire dal museo con una borsa, consegnarla al marito, che la ripone nell’auto. "Si vede che il marito della signora sfila dalla borsa la radio appartenuta a Mattei e la getta in una siepe vicino al campo sportivo – continuava il sindaco -. Siamo rimasti sconvolti dalle immagini. Sembra un set di un film. Passa un po’ di tempo e la coppia decide di andarsene. L’auto fa retromarcia, la signora scende, si avvicina alla siepe dove c’era la radio, recupera un oggetto e lo infila nell’auto che parte. Immediatamente abbiamo chiamato i carabinieri".

Da quel momento si sono perse le tracce della radio, un oggetto al quale Mattei era molto legato, tanto da portarlo con sé anche durante le battute di pesca. "Il valore commerciale è attorno ai mille euro," aveva precisato il sindaco, "ma il suo valore simbolico è molto più alto: si tratta infatti di uno dei primi modelli di radio a transistor, appartenuto a Mattei". Contattata per chiarimenti, Rosangela Mattei aveva negato ogni addebito.