Fusione con Monteciccardo, ok della Regione Dal primo luglio sarà un municipio di Pesaro

Approvato la delibera che anticipa i tempi. Ora il Comune dovrà modificare lo statuto. L’ex sindaco Barberini: "Fate presto"

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Fra due settimane esatte, Monteciccardo sarà un municipio di Pesaro. Ieri, infatti, la giunta regionale ha approvato la delibera che autorizza la fusione già dal primo luglio, anziché dal primo gennaio 2021. Il provvedimento accoglie le richieste di entrambi i Comuni che, in base a quanto previsto da un articolo della legge sulla loro fusione approvata a marzo, hanno chiesto una deliberazione per anticipare il decorrere dell’incorporazione.

"Il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha voluto approvare questo atto nel corso della prima riunione di giunta utile – riferisce il consigliere regionale Andrea Biancani (Pd) -. La delibera riconosce che il processo di fusione e incorporazione è complesso perché comporta molteplici modifiche nell’assetto organizzativo, del patrimonio e delle risorse finanziarie e la decorrenza fra due settimane, piuttosto che nel 2021, consente di facilitare il percorso di integrazione istituzionale". Dal primo di luglio, quindi, Monteciccardo non sarà più un Comune e tutti i suoi beni demaniali e patrimoniali passeranno all’ente pesarese. Ma manterrà una sua autonomia rispetto al resto del territorio pesarese. Infatti, non sarà un semplice quartiere, ma diventerà un municipio, con un suo consiglio costituito da sette persone e retto da un prosindaco. Il prosindaco potrà partecipare alle giunte e ai consigli del comune di Pesaro quando saranno in discussione atti relativi a Monteciccardo, con diritto di parola ma non di voto. E il consiglio municipale potrà esprimere giudizi vincolanti su progetti riguardanti Monteciccardo. Al momento, però, lo Statuto del comune di Pesaro non prevede l’istituzione di un municipio. Quindi deve essere modificato. L’ente ha tempo 90 giorni, a decorrere dall’entrata in vigore della fusione, ovvero dal primo luglio, per adeguare il documento.

Giovanni Barberini, già sindaco di Monteciccardo e tra i fondatori del comitato del sì alla fusione, chiede di fare il prima possibile, per poter procedere in tempi celeri all’elezione dei sette componenti del consiglio municipale, che poi voteranno il prosindaco: "Con l’incorporazione, quindi il primo di luglio, decade il commissario e il nostro territorio sarà rappresentato in tutto e per tutto dalla giunta e dal consiglio di Pesaro, ma finché non avremo un prosindaco non ci sarà nessuno all’interno di questi organismi come referente del nostro territorio – commenta -. Noi vorremmo votare per il nostro consiglio nello stesso giorno delle Regionali. Questa è la nostra richiesta".

Da un punto di vista economico, la fusione dovrebbe portare 2 milioni all’anno per 10 anni nelle casse comunali. Il sindaco Ricci si è impegnato a destinare 5 milioni nei primi tre anni a Monteciccardo per ripianare quelle difficoltà economiche che hanno spinto i cittadini ad abbracciare l’ipotesi di fusione. "Siamo anche riusciti a farci concedere 30mila euro all’anno per la cultura – aggiunge Barberini -. Risorse che potremo decidere noi come utilizzare. La prima cosa sarà riattivare il conventino che nell’ultima legislatura è stato quasi sempre chiuso e che vorremmo rendere di nuovo centro espositivo".

Patrizia Bartolucci