Fusione tra Asur e azienda ospedaliera Timori tra il personale, altolà dei sindacati

A meno di tre mesi dall’avvio del nuovo modello sanitario, ancora troppe domande senza risposta. Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente all’assessore regionale Saltamartini e ai direttori generali

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I lavoratori della sanità dovranno spostarsi da una sede all’altra? I loro stipendi cambieranno? E i circa 200 precari dell’una e dell’altra azienda che fine faranno? In vista della creazione della nuova azienda sanitaria territoriale, che ingloberà Area Vasta 1 e ospedale, sono tante le domande che turbano i sonni dei dipendenti. Anche perché di questa epocale trasformazione che dal primo gennaio coinvolgerà l’assetto sanitario della nostra provincia, nessuno sa nulla. Men che meno i sindacati, che proprio per questo hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale Filippo Saltamartini, al direttore generale Asur Nadia Storti, al direttore generale dell’azienda ospedaliera Marche Nord Maria Capalbo e al direttore dell’Area Vasta 1 Romeo Magnoni.

"La realizzazione della nuova azienda – osservano Vania Sciumbata per Fp Cgil, Alessandro Contadini per Cisl Fpl e Angelo Aucello per Uil Fpl – presuppone un percorso di omogeneizzazione di cui non si sa ancora nulla. Partiamo dal personale: tutti i dipendenti che hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione, rientrano nella dotazione organica della nuova azienda? Quali professionalità e specializzazioni saranno dislocate nei vari presidi? Ci saranno le stesse unità operative? E in caso contrario il personale dovrà spostarsi?". C’è poi la partita dei contratti e delle risorse: "Quali sono le risorse disponibili – incalzano i sindacati –? I contratti non sono uguali: qualcuno di perderà? Ci sarà un doppio regime? E poi ci hanno garantito che la fusione sarà a parità di risorse, ma hanno stabilito un incremento per l’Area Vasta 5. Qui cosa vogliono fare?"

In questi giorni i rappresentanti sindacali stanno ricevendo molte telefonate: "Parliamo di una riorganizzazione che coinvolge i presidi ospedalieri di Pesaro, Muraglia, Fano, Urbino e Pergola. Se ad esempio ci sono più reparti di Medicina, i lavoratori diventano intercambiabili. La preoccupazione c’è". Anche perché la nuova organizzazione non riguarda solo gli ospedali ma tutto il sistema sanitario e sociosanitario, compresa la rete del territorio, i distretti, gli ospedali di comunità e le future case della salute. Come funzioneranno e come si intersecheranno? Chi farà cosa? Con quale budget?

"Considerando che l’Asur unica viene spacchettata in 5 aziende – ancora i sindacati –, cosa cederà l’Area vasta 1 alla futura azienda? Sarà una fusione al ribasso? Noi chiediamo che l’intera dotazione di fondi e personale sia trasferita nella nuova azienda. Se ho 2200 dipendenti in Area vasta 1 e quasi 2mila a Marche Nord, significa che stiamo ragionando di una azienda con 4mila dipendenti. Senza considerare le stabilizzazioni Covid e della legge Madia. Tra le due aziende parliamo di 200 tra infermieri, Oss, amministrativi..."

ben.i.