ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Folle di gelosia: “Tu non esci”. E annusava i suoi indumenti

Pesaro: uomo a processo per maltrattamenti. Arrivava a ispezionare la biancheria intima per il sospetto di tradimenti. La donna si è rivolta al Centro antiviolenza

Il tribunale di Pesaro, dove ieri si è chiusa l’istruttoria sulla vicenda

Il tribunale di Pesaro, dove ieri si è chiusa l’istruttoria sulla vicenda

Pesaro, 24 gennaio 2024 – Le annusava gli indumenti intimi per accertarsi che non fosse stata con altri uomini. Comportamenti di gelosia morbosa che erano sfociati anche nel divieto, nei confronti della compagna, di uscire con le amiche e la sorella. E’ quanto viene contestato ad un rumeno residente a Pesaro, impiegato come giardiniere in una cooperativa, assistito dall’avvocato Matteo Mattioli e sotto processo per maltrattamenti nei confronti della compagna, madre di due bambini di 7 e 5 anni. La donna poi aveva chiesto aiuto a un centro antiviolenza ed era stata collocata in una struttura protetta insieme ai figli. Si è conclusa ieri l’istruttoria dinanzi al tribunale collegiale di Pesaro del processo in cui sono stati ascoltati, come testimoni dell’accusa, un ispettore di polizia che ha condotto le indagini e la sorella della donna. Come testimoni della difesa sono stati invece sentiti la sorella dell’imputato e alcuni colleghi di lui che hanno delineato una differente ricostruzione dei fatti negando parte degli addebiti. L’accusa invece parla di ingiustificata gelosia da parte di lui, aggravata dall’abuso di alcol. L’uomo, nei confronti della compagna, avrebbe avuto condotte violente, umilianti e prevaricatrici. La accusava di fare sesso con altri uomini dai quali sarebbero stati concepiti i loro figli. Secondo l’accusa le controllava costantemente il cellulare arrivando a ispezionare in maniera ossessiva anche la sua biancheria intima tutte le volte in cui andava fuori anche solo per vedere un’amica. E di uscire di casa glielo avrebbe addirittura vietato, in più occasioni, anche per incontrare sua sorella. E poi le offese, che secondo le accuse sarebbero più volte volate: “non sei una brava madre, non sai fare nulla”.

Sempre secondo l’accusa, sotto l’effetto di alcol, pretendeva di avere rapporti sessuali con lei, nonostante più volte gli avesse detto di no. In altre occasioni avrebbe anche staccato la luce e il gas di casa, non permettendole di cucinare né per sé né per i bambini e costringendo la famiglia al buio poiché lui pretendeva di risposare senza essere disturbato. L’udienza è stata rinviata al prossimo 22 maggio per la discussione.