Alunni non vaccinati a scuola, a Pesaro indagati 40 genitori no vax

I presidi contro le famiglie: figli in classe nonostante i divieti. Rischiano fino a tre mesi di arresto. Scattano le controquerele

Una delle manifestazioni delle famiglie 'No vax' (Ansa)

Una delle manifestazioni delle famiglie 'No vax' (Ansa)

Pesaro, 15 gennaio 2019 - Dagli asili alla Procura. Quaranta genitori di Pesaro (ossia 20 famiglie) sono indagati per non aver ottemperato all’ordine dei presidi di non portare i propri figli all’asilo in quanto non vaccinati o non in regola con l’iter burocratico. Li accusano di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Rischiano fino a 3 mesi di arresto e 206 euro di ammenda. Per alcuni di loro, si ipotizza anche la violenza privata e le minacce nei confronti dei presidi. I quali, due mesi fa, a Pesaro, Gabicce e Gradara, hanno chiamato persino i carabinieri davanti ai nidi e alle scuole dell’infanzia per sbarrare gli ingressi ai bimbi non vaccinati. Ora i presidi hanno fatto altro, presentando alla procura un dossier per ogni famiglia che non ha ottemperato all’obbligo di lasciare a casa i propri bimbi fuori regola. 

Almeno una ventina, le denunce presentate da alcuni dirigenti scolastici degli istituti di Pesaro e dintorni contro mamme e papà «no vax», i quali non sono stati con le mani in mano e hanno fatto partire una quindicina di controquerele. Ma i numeri sono destinati a lievitare. Sul tavolo della Procura di Pesaro, starebbero per arrivare altre lettere. E sempre da entrambi i mittenti. Ma vediamo le accuse reciproche. I dirigenti scolastici contestano ai genitori dissidenti «l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità». Nel dicembre scorso, prima di Natale, i presidi avevano inviato alle famiglie non in regola una lettera con il provvedimento di esclusione dall’asilo per i bimbi non vaccinati o senza appuntamento all’Asur. Provvedimento che, secondo la ricostruzione dei dirigenti, i genitori non hanno ottemperato continuando a portare i figli a scuola. Ma non è tutto. Per alcuni, la posizione sarebbe anche più grave. In alcuni casi, mamme e papà avrebbero avuto reazioni sopra le righe contro maestre o presidi che avevano intimato loro l’alt all’ingresso dell’istituto. Da qui il reato contestato di minaccia e violenza privata.

Sono invece quasi tutte per abuso d’ufficio, le querele fatte arrivare in Procura dai «no vax» contro i presidi. Più qualche denuncia per violazione della privacy. «Quei provvedimenti di esclusione sono illegali – sostiene l’avvocato Isabella Giampaoli, che assiste complessivamente circa 150 genitori (anche lontano da Pesaro) e si prepara ad inviare nuove denunce –. Sono contro le leggi italiane e internazionali che non ammettono provvedimenti sanzionatori contro i bambini. L’unico compito che ha il dirigente è di verificare che ci siano i requisiti per l’accesso». E infatti quelli colpiti dall’esclusione sono risultati non vaccinati o non in regola con l’iter all’Asur. «Ma è alla prima iscrizione che devono esserci tutti i requisiti per l’accesso – precisa la Giampaoli – non ogni anno. Ma poi c’è un altro aspetto: invece di discriminare i bambini, farebbero bene ad avere i dati sull’immunizzazione di tutti di insegnanti e bidelli. Perché è inutile denunciare i genitori senza controllare gli adulti».