Fano, getta ordigno nel bidone: artificieri al centro rifiuti

Un cittadino ha così pensato di disfarsi del residuato bellico. Ad accorgersi sono stati gli operatori dell’Aset. "Per fortuna è risultato non essere esplosivo"

Il proiettile tracciante da mortaio

Il proiettile tracciante da mortaio

"E’ vero che siamo bravi nella raccolta differenziata, ma che ci mettiamo anche a differenziare gli ordigni bellici mi sembra un po’ troppo". Il sindaco di Fano Massimo Seri sdrammatizza con una battuta di spirito lo ‘scioccante’ ritrovamento dell’ennesimo ordigno bellico in città. Giaceva infatti sul fondo del contenitore in cui si raccoglie il metallo all’interno del Centro di Raccolta dell’Aset, una bomba di mortaio da 30 centimetri, che un incauto fanese ha abbandonato lì innescando un nuovo allarme bomba in città. "Fortunatamente non pare essere un elemento di grande pericolosità - aggiunge il sindaco, che nel marzo del 2018 aveva dovuto far evacuare 23mila persone dalla città, per il ritrovamento di un ordigno in Sassonia -, ma quel cittadino che se ne voleva liberare, poteva almeno avere l’accortezza di avvertirci".

Gli operatori dell’Aset addetti alla movimentazione del ferro gettato in discarica, si sono presi infatti una bella paura nel ritrovare quel pezzo di ferro arrugginito che solo 24 ore dopo è risultato essere poco più che un soprammobile. "E’ stato ritrovato martedì mattina - ci ha raccontato ieri Paolo Reginelli, il presidente di Aset spa, in febbrile attesa dell’arrivo degli artificieri -: abbiamo immediatamente recintato la zona e chiuso il Centro di raccolta differenziata. Speriamo di poterlo riaprire al pubblico domani". Detto fatto. Perché poche ore dopo, alle 14, sono arrivati da Bologna gli artificieri dell’Esercito che hanno analizzato l’ordigno: "è un proiettile tracciante da mortaio, di produzione italiana, risalente alla seconda guerra mondiale, già disinnescato". E alle 15 sono ripartiti portandoselo via. "Noi abbiamo un grosso contenitore all’interno del Crd - spiega Reginelli - dove le persone scaricano autonomamente i pezzi metallici. Solo alcune volte coadiuvati dagli operatori. Per noi è impossibile risalire al cittadino che ha incautamente abbandonato qui da noi l’ordigno, perché il contenitore viene svuotato ogni settimana, ma non completamente, perché viene ‘ragnato’, ovvero i pezzi vengono rimossi con un ragno meccanico che li trasferisce sul camion con il quale vengono poi portati via. Rimane sempre qualche pezzo più piccolo nel fondo. Nell’ultima operazione fatta, i nostri operatori si sono accorti di questo manufatto e hanno fatto scattare l’allarme bomba".

Sul posto sono arrivati polizia, carabinieri, municipale e croce rossa. L’area è stata limitata ed interdetta. E ieri il Centro di raccolta è rimasto chiuso. Riaprirà oggi. "Fortunatamente - conclude il sindaco, tirando le orecchie al cittadino perché sia di monito agli altri - non era pericoloso e il tutto è coinciso con lo sciopero nazionale degli operatori, per cui quello spazio sarebbe rimasto comunque vuoto".