Giancarlo Morbidelli morto, Pesaro piange il gigante del motociclismo

Il costruttore si è spento all'ospedale di Fano dove era stato ricoverato la settimana scorsa, aveva 85 anni. Ricci: "Perdiamo un genio della meccanica"

Giancarlo Morbidelli, fondatore della casa motociclistica

Giancarlo Morbidelli, fondatore della casa motociclistica

Pesaro  10  febbraio  2020 -  E'  morto  Giancarlo  Morbidelli, uno  dei  giganti  della storia dell'industria pesarese e del motociclismo nazionale e internazionale. Il costruttore si  è spento intorno  alle 14 all'ospedale di  Fano dove era stato  ricoverato  la settimana scorsa per l'aggravarsi  di una malattia che lo perseguitava da tempo. Giancarlo Morbidelli  lascia, oltre alla moglie Augusta, due figli: Gianni  Morbidelli, ex pilota di  Formula 1 ed anche prima guida della Ferrari, e  una figlia Letizia.

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Giancarlo  Morbidelli nasce alla periferia della città, in via Andrea Costa nel 1934, allora aperta campagna ed inizia a lavorare in uno dei primi mobilifici della città come attrezzista ai macchinari. E proprio  rimettendo  mano  ad una di  queste aveva intuito che si poteva  'rifare'  meglio  ed anche in maniera più  efficiente. Dopo  qualche mese, assieme ad un  amico e con 30mila lire in  tasca, in  un  sottoscale di  Soria costruisce il primo macchinario  per la lavorazione del legno, primo passo  di  quelle che nel  tempo  sarebbe diventata, la meccanica di precisione, la prima e più importante industria della città. Il funerale si terrà mercoledì alle 15 nella chiesa del Porto.

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Industriale ma con il  cuore  dentro i  motori, Giancarlo  Morbidelli, con  l'espandersi  della sua attività  industriale allestisce all'interno  della sua fabbrica  un piccolo  reparto  dedicato   esclusivamente  alla costruzione di  moto  da corsa:   le sue moto  bianco-azzurre  nel  corso  di  dieci  anni  di  competizione hanno  vinto  4 titoli iridati passando  dalle 50cc fino  alla 500cc. Per lui  hanno  corso  vincendo il  titolo Paolo  Pileri,  Pier Paolo  Bianchi e Mario  Lega. E'  salito  sulle sue moto  anche  Graziano  Rossi, il padre di  Valentino.  Una avventura che ha poi  continuato - malattia tutta pesarese -  con  Paolo Benelli, figlio  d'arte, alla Benelli Armi di Urbino dove sono  continuati  i  successi  nell'ambito  delle competizioni  con la Mba.

Una passione, quella di  Giancarlo  Morbidelli,  che non  si  è  espressa solamente nell'ambito  della velocità  e delle competizioni perché è stato  anche uno  dei maggiori  collezionisti  al  mondo di moto:  nel  suo museo  ne aveva esposte circa 350, provenienti  da tutto il  mondo. Una enciclopedia  della  storia del  motociclismo  non  solo  pesarese e nazionale, ma anche mondiale. Tanto  che per visitare la sua collezione ha lasciato Tokio  per raggiungere pesaro  anche il  fondatore della Honda. Tra i  suoi  amici  anche Enzo  Ferrari.

Cordoglio del sindaco Matteo Ricci 

"Siamo profondamente addolorati - evidenzia il sindaco -. Perdiamo un genio assoluto della meccanica. Una figura fuori dal comune che con talento, coraggio e capacità uniche è stata capace di scrivere pagine indimenticabili nella storia del motociclismo e dei motori pesaresi, veicolandole con passione e grandi traguardi raggiunti a livello mondiale. Difficile sintetizzare il patrimonio umano rappresentato da Giancarlo e racchiuso nella sua esistenza. Mancherà a tutta la città. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore", conclude Ricci.