Gimbo folgorato da Villa Imperiale: "Ecco perché l’ho scelta per il sì"

Oggi alle 17 il rito officiato dal sindaco Ricci e poi la cena: "Siamo rimasti incantati da questo luogo unico"

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Sono le dieci del mattino (di ieri) e dall’altra parte del telefono squilla una voce che pare quella di un ragazzino ossigenato dall’aria frizzante di questo fine agosto perturbato. "Gimbo" Gianmarco Tamberi è felice. Lui, abituato a misurarsi con muri virtuali da abbattere ogni volta con tanto di barra finale da cui guardarsi, si appresta al salto più alto, quello del matrimonio. Il campionissimo marchigiano ha scelto Pesaro per la gara (lo ha detto a più riprese in questi giorni) più bella della sua vita, con la quale andrà ad acchiappare la sua Chiara per sempre, forever amerebbero dire i commentatori sportivi internazionali in merito alle imprese del Gimbo, ma a noi piace più l’italiano, lingua che ha una certa storia e dove le parole anche le più semplici hanno un certo spessore. Per sempre dunque. "Perché, c’è qualcosa di strano?", risponde Gimbo alla nostra domanda con un’altra domanda. E certo che c’è. In un’epoca in cui ci si sposa sempre meno e, quando accade, con la clausola rescissoria nel contratto, sentire un classe ’92 affermare scientemente che di "Chiara ce n’è una sola ed è super" (anche questo lo ha ripetuto spesso ultimamente) è una bella musica.

Matrimonio dunque: dove, quando, perché? Nell’ordine: a Pesaro, città marchigiana rinculata verso la Romagna, un ibrido che gli abitanti della Marca più al plurale che si sia, la nostra, considerano a volte come una regione nella regione. Una scelta affatto scontata. Eppure Gimbo da Civitanova si supera anche qui e scandisce: "Mar-chi-gia-ni". Cioé: "Marche, il luogo più bello, volevamo sposarci nella nostra regione e così abbiamo scelto di fare, e alla fine Pesaro". Ecco, appunto, ce lo spiega perché? "Perché siamo rimasti folgorati". Da cosa? "Da Villa Imperiale soprattutto. Avevamo un ventaglio di soluzioni ampio, con località solo marchigiane perché questa era la premessa irrinunciabile, ma alla fine abbiamo scelto Pesaro, che conosco, e Villa Imperiale che ha un fascino unico, magnifico, che ci ha colpiti subito, appena vista. Un colpo di fulmine".

Ecco qua spiegata la magia del San Bartolo che non piace solo ai camminatori della domenica, ma anche ai saltatori di ostacoli improbabili. Dunque quando e a che ora? Accadrà oggi alle 17, con rito civile e in attesa di quello religioso, con un don Matteo laico a officiare (il sindaco Ricci) nella Villa della famiglia Castelbarco Albani, con conseguente buffet-cena rigorosamente a base di pesce e in due fasi ben distinte ma collegate fra loro: entrata infinita di antipasti fra tradizione e innovazione, quindi seduta con ricette impiattate sempre a base di pesce perché il mare sta dietro agli sposi che godranno però anche i colli olivati rivolti alla città, cari anche a Baldassarre Castiglione, Pietro Bembo, Bernardo e Torquato Tasso che ebbero la stessa sua intuizione qualche centinaio di anni fa. Ma non di solo pane (e pesci) vive l’uomo e così Gimbo ci lascia con un messaggio rivolto a quei giovani (pesaresi e non solo) che vedono il matrimonio come una dolce condanna bella e gravosa da rimandare più tardi: "Ragazzi, io penso che sposarsi sia magnifico, ciò che posso dirvi è: fate la vostra scelta ma non abbiate paura di dire sì alla persona che amate profondamente". Vai Gimbo, salta di gioia.

Davide Eusebi