REDAZIONE PESARO

"Giocare nella Vis costa 50mila euro". Così le Iene hanno incastrato Bagni:: "Pagate me e il dirigente pesarese"

L’inviato della trasmissione tv si è finto fratello di un calciatore senza talento in cerca di gloria. L’ex centrocampista l’ha portato in città di fronte a Michele Menga. Al Benelli il passaggio dei soldi (falsi).

L’inviato della trasmissione tv si è finto fratello di un calciatore senza talento in cerca di gloria. L’ex centrocampista l’ha portato in città di fronte a Michele Menga. Al Benelli il passaggio dei soldi (falsi).

L’inviato della trasmissione tv si è finto fratello di un calciatore senza talento in cerca di gloria. L’ex centrocampista l’ha portato in città di fronte a Michele Menga. Al Benelli il passaggio dei soldi (falsi).

Cinquantamila euro per far giocare un giovane nella Primavera di un club di Serie C. E’ il prezzo del sogno, con tanto di tariffario preciso: 30mila euro all’agente, quello che dovrebbe scoprire talenti, 20mila euro al direttore sportivo della squadra. Tutto in nero, ovviamente. "Nel calcio è la normalità", dice chi frequenta il mondo del pallone. Ma un conto è pensare che succeda, un altro è vederlo mentre succede. E si è visto chiaramente martedì sera nel servizio mandato in onda dalle Iene: l’agente finito nella rete dell’inviato Luca Sgarbi non è uno qualsiasi, ma Salvatote Bagni, grande protagonista del calcio italiano degli anni Ottanta con Perugia, Inter, Napoli (anche quello di Maradona) e Nazionale; il direttore sportivo è invece Michele Menga della Vis Pesaro, che proprio ieri è stato sospeso dal club (vedi servizio a pagina 3). Sgarbi si è finto fratello di un giovane calciatore non molto talentuoso e per questo bisognoso di una spintarella per avere una possibilità nel calcio che conta. Ha contattato al telefono Bagni, che oggi gestisce con il figlio Gian Luca l’agenzia ‘Be GR8’: l’ex centrocampista non ci ha girato intorno: "Però ti spiego, perché bisogna esser chiari… noi abbiamo quest’agenzia nostra io e mio figlio, però quelli che noi andiamo a cercare noi li paghiamo perché li cerco io, li scelgo io. Ma tutti quelli che non cerchiamo noi, noi ci facciamo pagare, ovviamente perché il ragazzo non ti fa guadagnare niente". Quando l’inviato ha provato a capire a quanto potessero ammontare le cifre richieste, Bagni ha risposto: "No, dovete parlar voi, io ascolto. L’unica cosa che diciamo sempre: siamo persone non serie, di più".

Ma dove si può far giocare il calciatore privo di talento? "Ti dico – ha assicurato Bagni – la Serie C non è un problema. Chiamo, chiedo un favore... Certo, se poi fate qualcosina anche alla società – ha aggiunto, riferendosi ai soldi – è ovvio che gli fa piacere". E il metodo di pagamento? "Noi andiamo sempre sul cash", la risposta di Bagni. L’altra possiblità è fare da sponsor alla società scelta.

Poi la domanda dell’inviato delle Iene: "Siamo sicuri che mio fratello giocherà?". "Io quello non glielo chiedo, di farlo giocare, mai. Andrebbe contro i miei principi". "C’è però qualcuno – ha insistito Sgarbi – che dando qualcosa in più dà un trattamento migliore?". Ed è qui che Bagni ha tirato in ballo la Vis. "Alla Vis Pesaro sicuramente – la risposta – c’è un direttore mio amico, lì sicuramente ti fa anche giocare. Alla Vis Pesaro tranquillo, ne sono certo. Devi andare a trovarlo lì, glielo dico, ci metto un minuto. Lui mi capisce al volo", ha rassicurato Bagni riferendosi a Michele Menga, direttore sportivo della Vis.

E poi una domanda importante fatta da Bagni: "Volete darli (i soldi, ndr) al direttore o come sponsorizzazione? Perché se andate sul direttore avrete più soddisfazione. Quando il direttore ha detto all’allenatore “gioca titolare“, quello gioca titolare, punto!".

L’inviato delle Iene poi ha puntato alla Serie B, ma Bagni ha fatto capire che pur conoscendo tutti i direttori sportivi, non arriva al punto di fare richieste troppo spinte. "Non disdegnare Pesaro", ha consigliato Bagni.

La questione soldi: "Al direttore la sponsorizzazione non frega niente, perché poi i soldi vanno alla società", ha fatto notare Bagni. Quindi il passaggio alle cifre: "Con loro si tratta – ha detto Bagni – con me no. Non alzate troppo, perché dovete partire dall’alto? Parti dal basso. 20.000 euro, non di più. Lo chiamo – ha detto Bagni riferito a Menga – e gli dico “ti vengo a trovare“. Lui capisce, quello lo fa con tutti. Vai tranquillo, lo conosco bene. Però deve giocare titolare, sennò glielo dico io".

Poi si è passati a parlare della cifra per Bagni e la sua agenzia. L’inviato delle Iene ha proposto 5mila euro, ma Bagni gli ha fatto capire che era troppo poco (“Con noi non c’entran niente quelle cifre”). Poi 10mila: niente. "Li prendo per andare a una manifestazione", ha fatto notare. Alla fine ha svelato il suo onorario: "Noi meno di 30mila non facciamo con nessuno".

A questo punto la scena si è spostata a Pesaro, dove l’inviato delle Iene (sempre camuffato da fratello del calciatore in cerca di gloria) e Bagni hanno incontrato Menga. Come prima cosa Menga ha presentato ai due l’allenatore della Primavera (che non è stato filmato) e una terza persona non identificata. Ed è iniziata la trattativa. Bagni ha garantito: “Michele sa tutto, tu non avrai sorprese”. Poi Menga: "Io ho già parlato con il mister, queste sono cose mie e dell’allenatore. I ragazzi non lo devono mai sapere".

Sgarbi ha chiesto a Menga: "Ne avete altre di richieste così?". E il direttore ha risposto: "Sì, è pieno. Poi la nostra fortuna è che io non nascondo niente perché la mia società è al corrente di tutto, dalla cosa sbagliata alla cosa giusta. Adesso è stata fatta una cosa sbagliata, lui (l’allenatore) lo sa. Non è che mi siedo a tavolino con tutti – ha detto Menga – io mi siedo con Salvatore Bagni perché è un’istituzione del calcio italiano. Purtroppo certo ragazzi non hanno questa fortuna, magari hanno delle doti importanti e non vengono messi in mostra perché non possono finanziariamente.... a meno che non sia un fenomeno. Non c’è niente di male, perché lo fanno giocatori di serie C, Serie D, Serie B e Serie A". Un’avvertenza, però: "Se tuo fratello gioca 18 partite, fa 18 cagate, il prossimo anno non possiamo andare avanti”.

Infine è arrivato il momento delle bustarelle e l’inviato delle Iene ha seguito l’invito di Bagni a regolare i conti fuori dalla sede. Nel parcheggio dello stadio Benelli è avvenuta la consegna della busta con i 30mila euro a Bagni, che l’ha messa nella sua Porsche. Ed è stato a questo punto che Sgarbi si è rivelato, proprio mentre ad attenderlo c’era il terzo uomo presente accanto a Menga (quello non identificato): sarebbe stato lui a dover ricevere i 20mila euro. Ma il passaggio non è avvenuto. L’inviato delle Iene ha contestato a Bagni il suo comportamento, l’ex azzurro ha farfuglito qualcosa per giustificarsi e poi è partito. Con la mazzetta in auto. Senza sapere che quei soldi erano finti, come il calciatore che aveva appena raccomandato alla Vis Pesaro. E come il sogno a pagamento.