Giovanna Benelli morta, avvocati in lutto a Pesaro

Prima consigliera dell’ordine e toga d’oro. Grande impegno nelle battaglie civili

Giovanna Benelli con i due nipoti Edoardo e Giovanni

Giovanna Benelli con i due nipoti Edoardo e Giovanni

Pesaro, 10 luglio 2019 - Legata ad un cognome, Benelli. Ma Giovanna Grilli, moglie di Paolo Benelli, era qualcosa di più. Un avvocato, uno dei primi legali donna della città, anche una professionista impegnata nelle grandi battaglie civili. E in tempi non sospetti. Era in prima fila negli anni Settanta nel sostenere la legge sul divorzio, oppure a Dakar per convegni contro l’infibulazione. Comunque e sempre dalla parte delle donne.

Si è spenta ieri in ospedale Giovanna Benelli. Un finale di esistenza, per lei donna forte e tenace, non facile: mesi passati su un letto-cilicio. I funerali si terranno domani, alle 16,30, in Duomo. Giovanna Benelli, che aveva il suo studio in via san Francesco, lascia due figlie, Raffaella e Ilaria.

La notizia della sua morte è subito rimbalzata in città, toccando profondamente soprattutto il mondo degli avvocati, categoria a cui aveva dato lustro fondando prima l’associazione ‘Donne giuriste’; quindi era stata la prima legale ad essere eletta consigliere dell’ordine, ed infine venne insignita della toga d’oro.

Una donna di cultura, impegnata ma anche una moglie che è stata sempre vicina al marito Paolo Benelli. «Nel bene e nel male – racconta la figlia Raffaella –, lo ha sempre sostenuto nella sue scelte e gli è stata sempre vicino: mai vendute le nostre azioni della Benelli, accanto poi a Fermignano per la realizzazione della società Benelli Termomeccanica, ed anche quando mio padre diede vita alla Benelli Armi ad Urbino. Dalla morte di mio padre, con l’istituzione del trofeo dedicato a lui, mia madre è sempre stata la madrina di questo evento voluto da Luigi Moretti». E proprio per la fondazione degli stabilimenti della Benelli Armi di Urbino, arriva un ricordo dell’allora sindaco Giorgio Londei: «La scomparsa di Giovanna Benelli segna una perdita dolorosa in primis per la famiglia, alla quale sono vicino, ma anche per tutto il territorio, per la Benelli e per tutti noi che l’abbiamo conosciuta, sempre accanto al suo amato Paolo, così innamorata dell’azienda, e dei valori che incarna: l’amore per il lavoro, per l’ingegno, la consapevolezza della responsabilità sociale dell’impresa».

Tra i tanti attestati di affetto e di stima che sono giunti nella giornata di ieri alle figlie, anche un lungo scritto di Silvia Pantanelli, amica e collega di Giovanna Benelli che scrive: «La tua famiglia era benestante e viveva agiatamente. Tua madre avrebbe potuto, come altre donne facevano in quegli anni, non lavorare fuori casa, distrarsi con le amiche, occuparsi della casa, del marito e delle figlie in via esclusiva. Non lo fece, perché un fuoco interiore l’animava, un bisogno di andare oltre, di comprendere gli uomini attraverso l’avvocatura».

Con Giovanna Benelli se ne va una donna impegnata, la moglie, la madre, ma anche una grande professionista in tempi non facili per una donna avvocato.

m.g.