Coronavirus, morto l'imprenditore Giovanni Ranocchi. Lutto a Pesaro

Aveva combattuto fino all'ultimo la battaglia contro il Covid-19. Il suo nome era legato anche allo sport: l'uomo aveva sponsorizzato squadre di football americano, volley e basket

Coronavirus, morto Giovanni Ranocchi (archivio Fotoprint)

Coronavirus, morto Giovanni Ranocchi (archivio Fotoprint)

Pesaro, 25 marzo 2020 - Un’altra vittima del Coronavirus. Pesaro piange la scomparsa di Giovanni Ranocchi, uno degli imprenditori più noti della provincia. Da giorni stava combattendo la battaglia contro il Covid-19 e alla fine non ce l’ha fatta. Alle 3 di questa notte, è deceduto all’ospedale San Salvatore di Pesaro.

Urbinate di nascita, aveva fondato la Ranocchi Software e legato il suo nome alla città di Pesaro e allo sport, sponsorizzando squadre di football americano, volley e basket. La sua biografia è stata raccontata da Giusi Balzano nel libro “Ricomincio da capo”, un inno all’ottimismo della volontà e alla voglia di fare.

Ranocchi era un uomo dal cuore grande, sponsor storico degli Angels e figura simbolo del football americano. Ora l’intera provincia piange la sua scomparsa. Cordoglio da parte del sindaco di Pesaro Matteo Ricci: “Siamo profondamente addolorati. Il territorio perde un protagonista coraggioso, che ha costruito ogni tappa della sua vita professionale con lungimiranza, sacrificio e visione. Dall’esperienza in Olivetti all’Iterby, passando per la nascita di TeamSystem: con capacità e competenza ha inciso profondamente sul tessuto economico della comunità, sostenendo con grande passione anche il football americano, il volley, il basket e il mondo dello sport pesarese che oggi lo ricorda con affetto e commozione. Anche dopo l’uscita da TeamSystem ha saputo rimettersi in gioco, ‘andando avanti’ e lasciandoci un grande messaggio di forza. Non lo dimenticheremo. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore”.     

E ancora, dalla Vuelle, con cui l’uomo era grande amico. Le condoglianze nelle parole del presidente Ario Costa: “Ciao Giovanni, dimmi che mi sono svegliato e tutto non è realtà - scrive Costa -, ma un brutto incubo che in questi giorni gira per tutto il mondo colpendo le persone migliori. Tu lo sei, sei l’amico, il babbo, il nonno, che tutti vorrebbero avere. Non posso pensare che non potrò più discutere con te di un mondo che ti ha appartenuto e che hai fatto diventare vincente; quello del basket e non solo. No, non ci credo. Tu hai regalato sorrisi a tutti anche quando meritavano altro, sapevi muoverti in punta di piedi con una sensibilità unica, trasmettevi sempre e solo positività e ottimismo. Hai lottato contro tutti e tutto, non puoi lasciarci così. Abbiamo bisogno della tua luce, delle tue parole, del tuo sorriso, del tuo essere unico.Ciao Giovanni, sono parole che mi sono uscite così con le lacrime in viso pensando all’amicizia che mi hai regalato.Un abbraccio a tutti i tuoi cari”.