ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Gita a Predappio con palpeggiamenti. Un camerata accusa l’altro: assolto

Alta tensione durante il viaggio di ritorno in pullman dalla tomba del duce. Il caso è finito in tribunale. Ma il 49enne alla sbarra se l’è cavata. Non c’erano prove univoche sulla ricostruzione dei fatti.

In tribunale sono stati ascoltati diversi testimoni, ma i giudici hanno assolto l’uomo finito sotto accusa

In tribunale sono stati ascoltati diversi testimoni, ma i giudici hanno assolto l’uomo finito sotto accusa

Il clima probabilmente si poteva definire cameratesco, ma non nel senso di amichevole, bensì per il fatto che i partecipanti alla gita erano tutti dei "camerati", di ritorno dalla commemorazione della marcia su Roma a Predappio, città natale in provincia di Forlì di Benito Mussolini e luogo in cui si trova la sua tomba, nonché meta di pellegrinaggi da parte degli amanti del genere. Solo che, quella "scampagnata", si era conclusa con una denuncia per violenza sessuale tra due nostalgici in cui uno aveva puntato l’indice contro le attenzioni sessuali non gradite da parte dell’altro. Un 49enne era finito sotto accusa per aver allungato entrambe le mani (e non solo il palmo in segno di saluto), nei confronti di un altro "villeggiante" di 30 anni. Il tribunale collegiale di Pesaro, però, ieri ha assolto l’imputato per mancanza di prove sulla sussistenza del fatto.

L’episodio, così come ricostruito dall’accusa, risale all’ottobre del 2022. L’occasione del tour era la commemorazione del 100esimo anniversario della Marcia su Roma alla quale avevano partecipato "camerati" provenienti un po’ da tutta Italia. Cori, saluti romani, slogan nostalgici e tutto il kit del perfetto estremista non erano mancati. E dall’Abruzzo erano partiti anche due pullmini da 7 e 9 posti su cui viaggiavano l’imputato (che è stato assolto ieri) e la persona offesa, che poi si è costituito parte civile. Finita la celebrazione i pullman avevano lasciato Predappio. I due mezzi stavano percorrendo il tragitto di ritorno quando, secondo quanto era stato contestato dall’accusa, sarebbero avvenuti quei toccamenti proibiti tra il 49enne che aveva alzato un po’ troppo il gomito (anche in questo caso in senso alcolico e non in segno di saluto romano) e un camerata ora 30enne che gli era seduto accanto in uno dei due mezzi.

Il fatto denunciato era avvenuto nel tratto autostradale di Pesaro e anche in autogrill, ed è questo il motivo per cui il procedimento si è incardinato, per competenza territoriale, al tribunale di piazzale Carducci. Nel corso del processo sono stati ascoltati anche alcuni testimoni, altri partecipanti alla gita, che tuttavia hanno riferito in aula di non essersi accorti di nulla.