Giù dal treno, e ti avvolgeva l’aroma dei tigli

Migration

Franco

Bertini

Il viale della stazione è un luogo fisico e mentale che esiste da sempre, realtà privilegiata di decine di romanzi e di film. In genere è lungo e alberato, coi lampioni un po’ sfumati di giallo per via della nebbiolina, a percorrerlo sono in genere persone solitarie, partono o arrivano, custodi di misteri e di segreti. Quei viali portano direttamente dalla stazione ferroviaria al centro della città, di cui sono appendice ed elemento indiscusso. Quando Italo Calvino scriveva "Se una notte d’inverno un viaggiatore..." aveva davanti agli occhi un viale così, più o meno come quello che dal Trebbio portava alla stazione di Pesaro prima che scomparisse il passaggio a livello e che, mostruoso "Godzilla", il cavalcaferrovia distruggesse la scena di una lunga storia. Con la differenza che allora quel viale sembrava lungo e invece è corto. Il treno era il sogno a portata di mano, non lontano come il casello autostradale o l’aeroporto, ti ci portavano a passeggiare i tuoi, davanti al teatro Rossini, la statua di Garibaldi, i giardini dell’Ospedale, la gassosa al Bar Diana sotto il pergolato di sole e ombra meglio di Renoir e infine sotto la pensilina ad aspettare il mostro nero e fumante, pieno di vapori e stridori, con una scaletta che le barriere architettoniche di oggi sono uno scherzo. O, nelle notti di cento stagioni, il treno delle 3,24 da Bologna che ti scaricava nella solitudine amica davanti alla caserma Cialdini e avvolto dal profumo dei tigli in due minuti eri a casa. Ma il mondo cambia, il treno ci lascia e se ne va dove avrà spazio, andrà ad aggiungersi agli altri mezzi di trasporto del futuro, auto e aereo, sottocasa ci resterà sì e no l’autobus. Se si tratta di un gran colpo di modernità ce lo racconteranno gli altri. Certo finisce un’altra storia nata del Novecento, con quel ragazzino che da solo va a piedi da casa alla stazione, in mano una valigetta di cartone per salire su un vagone di terza classe e viaggiare fino a Rimini per la sua prima partita in trasferta .... non mi ricordo mai bene se quello che deve sempre venire è il meglio o il peggio.