ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Giudice morta, arriva il Ris: si cercano altre tracce

I militari di Roma dovranno ricostruire la scena del ritrovamento della salma, con una simulazione di cui non si sa la data. Ieri a L’Aquila udienza fiume

La giudice Francesca Ercolini, trovata morta a 51 anni nella sua casa

La giudice Francesca Ercolini, trovata morta a 51 anni nella sua casa

Pesaro, 14 maggio 2025 – I carabinieri del Ris di Roma ricostruiranno la scena della morte della giudice Francesca Ercolini, nell’appartamento in viale Zara-angolo viale Battisti. Il magistrato della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Ancona, 51 anni, era stata trovata impiccata con un foulard stretto intorno al collo nella sua abitazione in zona mare il 26 dicembre 2022. Ieri mattina, al tribunale dell’Aquila, si è tenuta un’udienza fiume di oltre tre ore per l’incidente probatorio.

È stato anche conferito l’incarico a un collegio di periti per effettuare una nuova autopsia sul corpo della magistrata il prossimo 21 giugno al Policlinico Umberto I di Roma. Parallelamente i militari del Ris di Roma sono stati incaricati di ricostruire la scena del ritrovamento del cadavere attraverso un esperimento giudiziale che punta a chiarire dinamiche e dettagli. Non è stata resa nota la data in cui verrà eseguita la simulazione.

La 51enne era stata trovata priva di vita con un foulard stretto intorno al collo, legato alla ringhiera della scala che conduce al piano superiore della casa in cui abitava insieme al marito e al figlio adolescente. L’obiettivo è fare ulteriore luce su un decesso fin da subito classificato come suicidio. A scoprire il corpo, il giorno di Santo Stefano di tre anni fa, era stato il marito, l’avvocato Lorenzo Ruggeri, 57 anni, e il figlio minorenne.

La prima autopsia e una successiva relazione medico-legale avevano confermato l’ipotesi del gesto volontario, escludendo elementi di responsabilità esterna. Secondo indiscrezioni sarebbero sei le persone attualmente iscritte nel registro degli indagati: oltre al marito compaiono nomi appartenenti alle forze dell’ordine e a un medico legale. Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo, sarebbero depistaggio, falsa perizia, violazione del segreto istruttorio e omissione di atti d’ufficio.

L’intera inchiesta è partita da un esposto presentato da Carmela Fusco, madre della giudice. Tuttavia, il gip dell’Aquila, valutando le eccezioni sollevate dalla difesa degli indagati, ha stabilito che la madre non potrà partecipare alle indagini come parte offesa: secondo quanto eccepito dalle difese, infatti, i reati contestati riguardano la pubblica amministrazione e non la persona.

Rigettata da parte del giudice, invece, l’eccezione sulla competenza territoriale: sarà il tribunale dell’Aquila, competente per i reati che coinvolgono magistrati marchigiani, a portare avanti il procedimento.

Secondo l’esposto a suo tempo presentato da Carmela Fusco, corredato da una consulenza medico-legale e da immagini raccolte sul luogo del decesso, alcuni elementi cruciali non sarebbero stati adeguatamente presi in considerazione nelle prime fasi investigative. L’obiettivo di queste nuove indagini mira a individuare tracce rimaste finora inosservate e a chiarire definitivamente questa dolorosa vicenda.