Giuseppe guarisce dopo la paralisi "Miracolato dai miei due angeli"

La storia di un 61enne affetto dalla sindrome di Guillain-Barré. Le fisioterapiste: "Il merito è anche suo"

Giuseppe guarisce dopo  la paralisi  "Miracolato dai miei due angeli"

Giuseppe guarisce dopo la paralisi "Miracolato dai miei due angeli"

Podista, salutista, improvvisamente è stato colpito da una paralisi che non gli permetteva di muovere nessun arto. Per mesi. Ora Giuseppe Adragna, 61 anni, originario di Trapani, residente da anni a Pesaro, è tornato a camminare, andare in bici e ad accennare una corsetta. Se non è un miracolo gli assomiglia molto. A renderlo possibile, è stata la fisioterapia, durata sei mesi. Questa storia è stata svelata ieri dalla struttura riabilitativa Santo Stefano di Villa Fastiggi, del gruppo Kos. E’ emersa ora in occasione della Giornata Mondiale della fisioterapia che si celebra proprio oggi. E’ un inno alla determinazione, competenza e forza di volontà di Giuseppe Adragna, che è riuscito a combattere la sindrome di Guillain-Barré sviluppata in una forma particolarmente severa che lo aveva costretto ad una condizione di paralisi diffusa su tutto il corpo.

I suoi ‘due angeli’, come vengono chiamati dal 61enne, hanno nome e volto: sono le fisioterapiste Giulia Baglioni e Pamela Diotallevi che lo hanno assistito per tutti i mesi di riabilitazione iniziata nel settembre dello scorso anno. "Mi sento miracolato e mia moglie questo me lo ripete sempre. È solo grazie a loro se oggi sono qui a raccontare la mia storia" sottolinea Adragna, che è tornato pienamente in forma dopo i 6 mesi di riabilitazione trascorsi nella struttura.

"Il signor Giuseppe – commentano le due fisioterapiste del gruppo Kos di Villa Fastiggi - ha mostrato una costanza negli esercizi, una forza e una determinazione nelle avversità davvero fuori dal comune. Questo suo atteggiamento ha avuto un ruolo importante nel suo recupero. Ha sicuramente applicato la sua mentalità da podista anche alla riabilitazione".

Ed infatti, la grande tenacia che Adragna ha mostrato durante tutto il percorso, è stata chiaramente frutto della sua passione per la podistica amatoriale che lo vede da anni impegnato con costanza e disciplina in alcune gare; caratteristiche che anche durante quei difficili periodi di malattia non sono mai mancate. "La condizione del paziente – continua il gruppo Kos – era disperata. Quando nel settembre 2022 è arrivato in struttura a Villa Fastiggi non riusciva a stare in piedi, né a camminare, non respirava da solo, non si alimentava da solo. Tutti e quattro gli arti erano paralizzati, conservava solo alcuni movimenti del capo e minimi accenni di movimento di una mano e dei piedi. Era allettato, i suoi muscoli stavano perdendo volume e forza in tutto il corpo, tanto che presentava anche una grave insufficienza respiratoria".

Ma è proprio in quelle condizioni, quando Giuseppe è arrivato a toccare il fondo, che prova a rialzarsi con tutte le sue forze: "Sono rimasto sempre lucido, ho provato grande sofferenza e preoccupazione per il mio futuro. Pamela e Giulia, le mie due fisioterapiste, le ricordo come due angioletti: prima nel letto perché ero paralizzato, poi piano piano fino alla palestra, mi hanno riportato, esercizio dopo esercizio a camminare. Un percorso durissimo, che per fortuna ha un lieto fine".

Ma oggi, che il peggio sembra passato, rimane ancora un ultimo desiderio: "Il mio sogno nel cassetto – conclude Adragna - è quello di riprovare l’ebrezza e la felicità delle gare e da fine mese ripartirò con gli allenamenti di corsa per cercare, in ogni modo, di poter esaudire questo mio desiderio e questa mia infinita passione".

Giorgia Monticelli