Gli operai nella canicola: "Dura lavorare così"

Un giro in città per capire come la gente si difende dall’afa. Il barista: "Ormai piazzale Lazzarini vive solo il mattino presto e poi la sera"

Continua. A non piovere e a fare molto caldo. Luglio è cominciato da pochi giorni, e chissà, se continua così, cosa succederà ad agosto. Con le massime che ogni giorno superano nettamente i 30°, e il poco vento che soffia che crea il classico "effetto forno ventilato". La gente ormai da tempo soffre l’afa, e si difende solo chi può.

"Si cerca di lavorare nelle ore meno calde, ma non è molto facile – dicono ad esempio i ragazzi che ieri stavano smontando il palco in Piazza del Popolo –. Fortunatamente abbiamo anche un po’ di ombra, ma dipende dalle ore della giornata. Delle volte lavoriamo la mattina presto, con il fresco, oppure la sera quando l’ombra cala sulla piazza. Chiaramente, quando il sole di mezzogiorno picchia, cerchiamo di fare una pausa. Si dovrebbe sperare in un po’ di pioggia". Anche semplicemente uscire per una passeggiata diventa una specie di "traversata nel deserto", con le goccioline di sudore pronte a imperlare le fronti nei primi minuti di passeggio.

Tutti a caccia dell’ombra, "ma non è che si stia troppo bene anche lì – dice papà Luca, mentre cammina spingendo il passeggino – Ci si muove per andare in campagna o in collina, per cercare un’aria più fresca, mentre nelle ore più calde si sta in casa. Con un bimbo piccolo non si riesce a fare quello che si potrebbe con 10 gradi in meno".

Ed infatti, come ormai ci si sente sempre ribadire, bisogna cercare di proteggere gli anziani ed i più piccoli dal caldo eccessivo, tenendoli dentro casa o all’ombra nelle ore più calde della giornata: "Diciamo che si cerca di creare attività differenti quando il sole picchia forte – commenta Luca Martinelli, uno dei titolari del centro estivo Formiche Summer Camp, al Toti Patrignani di Montegranaro –. Appena apriamo ancora è fresco ed i bimbi posso giocare nel campo da rugby, ma quando si arriva verso le 11 iniziamo a bagnare le loro teste e cerchiamo di rinfrescarli. Nelle ore più calde li mettiamo all’ombra e facciamo i compiti assieme o giochiamo con giochi da tavolo. Alla fine, fosse per loro, starebbero sempre a correre in giro".

Ma come sono cambiate le abitudini dei pesaresi? Come cercano di sfuggire al caldo dilagante? Molti, chiaramente, a volte approfittando anche dell’inizio dei saldi, si rifugiano dentro i negozi, dove possono trovare un po’ di refrigerio grazie all’aria condizionata, ma c’è anche chi il sole lo evita, semplicemente cercando di uscire quando inizia il tramonto: "Molti clienti arrivano qui nell’orario dell’aperitivo o nel dopocena – spiega Giovanni Gessi, titolare del Mhuu Bar –. Con il caldo ci chiedono sempre le bottigliette d’acqua o le bibite, pochi caffè. All’apertura c’è sempre chi viene a prendersi un cornetto con un cappuccino, ma quando il sole inizia a non dare tregua, Piazzale Lazzarini si svuota, per ripopolarsi verso le 17".

Alessio Zaffini