Pesaro, quando Gorbaciov andava a mangiare il pesce di Alceo

Così l’ex leader sovietico quando cenò sull’Ardizio. Lo chef: "Ricordo tutto di quella serata, tanti Vip veri, e il menù. Grande emozione"

Il leader sovietico Michail Gorbaciov con lo chef Alceo Rapa

Il leader sovietico Michail Gorbaciov con lo chef Alceo Rapa

Pesaro, 2 settembre 2022 - "’Le cose più belle dell’Italia? I quadri di Raffaello e il pesce di Alceo’. Me lo disse Gorbaciov a cena nel mio ristorante. Ero emozionato, anche perché una tavolata così importante non l’evevo mai avuta. C’erano oltre a Gorbaciov con la figlia Irina, Diego Della Valle i fratelli Francesco e Vittorio Merloni, Rita Levi Montalcini, Gian Mario Spacca e quindi Stefano Angelini".

Alceo, che nel 2001 aveva ancora il ristorante sull’Ardizio, ricorda bene quella serata "perché ho nella memoria tutti i particolari, uno per uno", continua. Devo dire la verità: mi colpì molto anche Rita Levi Montalcini perché alcuni ospiti erano arrivati in ritardo, compreso qualche figura istituzionale pesarese e lei commento ‘Maleducati, meglio se fossero restati a casa’. Alceo poi racconta anche di quella serata del 2001 che quella cena si sarebbe dovuta svolgere a Villa Montani dagli Scavolini. Ma poi si cambiò per ragioni diplomatiche "perché si potevano creare degli incidenti", precisa Angelini che organizzò le giornate marchigiane di Gorbaciov. "La scelta del mio ristorante non avvenne per caso, avevo organizzato serate a Fabriano dai Merloni e sia Francesco che Vittorio arrivavano a mangiare da me con Arnaldo Forlani in elicottero".

Il pesarese ombra di Gorbaciov era comunque Stefano Angelini che faceva parte della fondazione che porta il nome del leader sovietico. "Arrivavamo da Urbino e quando siamo arrivati a Pesaro siamo passati lungo viale della Repubblica, ma è stata una cosa veloce – racconta Angelini – dopodiché abbiamo imboccato la Nazionale per raggiungere il ristorante di Alceo".

E lo chef più noto della città ricorda anche il menù: "Cosa ho cucinato quella sera? Grandi scampi e quindi un rombo al sale con sopra disegnata la bandiera italiana. Una grande emozione e quando mi ha rivolto la parola per farmi i complimenti traduceva un suo uomo. C’erano con lui le sue guardie del corpo ed i carabinieri e tutto il ristorante era stato messo a loro disposizione perché in tutto c’erano una cinquantina di persone".

Stefano Angelini poi ricorda altri particolari di quelle giornate, lui che è stato al fianco di Gorbaciov per tantissimi anni. "L’ultima volta che ci ho parlato è stato due anni fa – dice Angelini – dopodiché per la malattia non ho più avuto contatti. Era molto dispiaciuto per lo scoppio della guerra in Ucraina. Comunque quando venne nelle Marche era appena morta la moglie Raissa ed in quella occasione gli feci incontrare il professor Guido Lucarelli. I due erano di fronte nello stesso tavolo ad Ancona. Gorbaciov non venne a visitare il centro di ematologia di Muraglia ma arrivò per una visita la figlia Irina ed i rapporti durarono nel tempo visto che Gorbaciov aveva creato un centro di ricerca a San Pietroburgo. Cosa posso dire di lui? Che era un uomo molto simpatico, di famiglia contadina che amava la musica e gli piaceva anche raccontare le barzellette, Nella casa della madre in camera da letto c’era una immagine della Madonna e quando morì la moglie Raissa rimase toccato da un messaggio che gli inviò monsignor Comastri arcivescovo di Loreto. Lo volle incontrare, entrò in chiesa, e poi volle rimanere da solo nella cappella della santa Casa".

m.g.